La nuova Enews di Matteo Renzi
Buongiorno.
Grazie a Trump gli speculatori godono, i risparmiatori soffrono.
Grazie al Governo italiano gli imprenditori non sanno che fare.
L’ho detto ieri a Mattino 5 qui.
L’incertezza e la paura sono il campo di gioco di chi specula, non di chi produce.
Non è colpa di Giorgia Meloni se i sovranisti americani attaccano il Made in Italy e la manifattura europea. È colpa di Giorgia Meloni se il Governo non reagisce.
Abbiamo fatto proposte precise:
1- Industria 4.0 funzionava mentre Transizione 5.0 no. Copiamo il 4.0 di Federica Guidi anziché incaponirsi con il 5.0 di Adolfo Urso.
2- Se bisogna derogare alla disciplina degli aiuti di Stato, questo è il momento. I dazi sono un attacco di uno Stato estero. Serve a livello europeo una risposta che vada oltre le regole degli aiuti di Stato.
3- Riportiamo i talenti dall’estero con una grande operazione fiscale di incentivo a lasciare gli Stati Uniti, subito.
Ho maturato queste idee ascoltando gli imprenditori in un giro che mi ha visto toccare Brescia, Venezia, Padova, Vicenza, Mantova. E che oggi mi porta al Vinitaly e poi nella Food Valley in Emilia.
E ho parlato di questi temi in un’intervista ad Alessandro Barbera oggi su La Stampa.
Abbiamo chiesto alla Premier di venire in Aula ma proprio non ce la fa: quando è in difficoltà preferisce rifugiarsi sui social. Meloni, da brava influencer, cerca solo di far passare il messaggio che quando andrà da Trump lei risolverà tutti i problemi. Sa infatti che un accordo alla fine ci sarà. E prova a far credere che sia merito suo. È il solito metodo che chi ha letto l’Influencer conosce alla perfezione: peccato che sia tutta propaganda e non ci sia sostanza.
A proposito di influencer: vi ricordate quando ho scritto che siamo diventati un Paese groviera perché il Sottosegretario Mantovano ha preteso di nominare alla guida dell’autorità Cyber un prefetto digiuno di esperienza tecnologica, premiato solo perché suo amico? Bene. Oggi Il Fatto Quotidiano - non propriamente la mia lettura preferita - dimostra come i numeri di telefono delle autorità italiane siano reperibili liberamente su Internet. E l’autorità cyber che fa? Assume a più non posso ma non riesce a controllare nulla. Perché quando scegli sulla base dell’amichettismo e non del merito finisce che siamo tutti più a rischio. Spero che il prefetto Frattasi, brava persona ma non adatta a guidare la Cybersicurezza, lasci subito l’incarico e al suo posto vada uno come Nicola Gratteri.
Mi auguro che sia apprezzato che accanto alle critiche facciamo sempre delle controproposte, sui dazi come sulla cyber. Come su tutto il resto.
Stiamo per lanciare anche il nuovo tesseramento 2025 per Italia Viva. La tessera avrà stampato il volto di Alcide De Gasperi e la frase per “un centro che guarda a sinistra”. E De Gasperi, non sfugge, era un vero patriota europeo. Altro che i burocrati di oggi… presenteremo nei prossimi giorni la campagna di tesseramento con Enrico Borghi e Davide Faraone.
E il mio viaggio in Italia continua. Presto torniamo anche al Sud.
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Il meglio deve ancora venire, credetemi.
Un sorriso
Matteo