La nuova Enews di Matteo Renzi
Buongiorno.
Tempo uggioso oggi su Roma.
Pioveva anche ieri in Albania dove ci siamo recati con una delegazione di IV per mostrare lo spreco assoluto dei centri migranti. Non è solo un fatto di soldi, che pure sono tanti: quasi un miliardo di euro. La cosa che fa più male è l’assurdità di un progetto senza senso, finalizzato soltanto alla propaganda. Un’ora di pullmino per raggiungere una cattedrale nel deserto in cui non è chiuso nessun migrante ma sono chiusi – da sei mesi – centinaia di poliziotti, carabinieri, finanzieri, agenti della polizia penitenziaria che potevano essere impiegati in Italia. E che Giorgia Meloni ha voluto distaccare a non fare nulla solo per puntiglio ideologico e per tre like sui social. Questo è governare da Influencer.
Qui trovate mio Reel e qui trovate uno speciale con il video esteso su YouTube che vi prego di far girare anche e soprattutto a chi ha votato o vuole votare la Meloni. Ma anche a chi non ci vota dall’altra parte: siamo gli unici a fare opposizione rilanciando idee alternative, come quella di un accordo per trasformare il centro migranti in carcere per gli albanesi e lavorare in modo diverso sui centri in Italia, a cominciare da quello di Mineo. Chi arriva da noi e ha voglia di lavorare rispettando le regole va messo nei centro di formazione – come suggerisce Confindustria – non a bighellonare nelle stazioni.
Nel frattempo Trump va avanti sui dazi, come ampiamente previsto. Ci sono due buone notizie. La prima è che l’Europa a questo punto si deve svegliare: ora o mai più. La seconda è che gli italiani capiranno – spero – che il sovranismo ci fa male, la globalizzazione ci fa bene. Ma al di là di questi due pensierini, su cui torneremo, vi racconto una chicca. L’altro giorno sono stato da Bruno Vespa, per la prima volta dopo lo scontro che avevamo avuto sulla vicenda Almasri. Qui trovate i miei 5 minuti con lui (peraltro hanno fatto il boom di ascolti, segno che qualcuno interessato ad ascoltarci c’è: dobbiamo trasformare l’attenzione in impegno, l’auditel in consenso).
Ma mi ha fatto molto ridere come a un certo punto sui dazi ho citato una frase assurda di Salvini. E persino Vespa non credeva alle sue orecchie: ma davvero ha detto così? È venuto in mio soccorso Antonio Polito.
Io continuo a girare molto. E cerco di mostrare la verità contro la propaganda. Nei fatti questo è il senso del libro. Sabato vedremo come siamo messi nelle classifiche ma al di là dei risultati di diffusione mi piace l’idea di far passare questo messaggio: abbiamo bisogno di politica e purtroppo questo Governo non fa politica. Ho smesso di aggiornarvi su tutte le tappe altrimenti diventa noioso. Il libro è qui e in tante librerie. La cosa divertente è che chi lo critica non lo ha letto. Vittorio Feltri mi ha fatto un articolo molto duro su “Il Giornale” dicendo che insulto la Meloni. L’ho chiamato e gli ho chiesto: ma lo hai letto? Mi ha detto: no, l’ho sfogliato. Allora ho invitato il direttore Feltri a una presentazione insieme in una libreria: qui la mia lettera a Il Giornale. Io presenterò il libro sul latino che ha scritto Feltri, lui presenterà il libro “L’Influencer” così gli tocca leggerlo.
Io nel frattempo continuo a girellare, ovunque.
Domani andiamo in Sicilia, per parlare di sanità a Trapani, di cultura a Agrigento, di export in tutta la regione: i dazi sarebbero una sciagura anche per l’isola. Ma faremo anche alcune presentazioni: Palermo alle 18:00 venerdì, Messina alle 11:00 sabato. E poi abbiamo Perugia domenica alle 17:00 e di nuovo Roma con Aldo Cazzullo lunedì alle 18:00. Qui per prenotare.
Fine settimana prossima tra Lombardia e Veneto, poi Abruzzo, Calabria e Puglia. Tra l’altro andremo come promesso anche a Melendugno nei luoghi del TAP: pensate a cosa sarebbe accaduto alle vostre bollette se il nostro Governo non avesse avuto la forza di andare avanti su quel progetto.
L’altro giorno ho mostrato, numeri alla mano, come negli ultimi dieci anni abbiamo dimezzato la produzione italiana di gas e petrolio e raddoppiato il costo delle bollette. I politici influencer dicono no a tutto, a cominciare dalle trivelle (vero, Giorgia?) e poi dieci anni dopo il prezzo lo pagano i cittadini. Ma il tempo è galantuomo e prima o poi la verità arriva. Come è accaduto su Open: qui un bellissimo articolo di Ermes Antonucci, de Il Foglio. Uno dei pochi che hanno dato spazio alle motivazioni della nostra vittoria in tribunale.
Un sorriso,
Matteo