La nuova Enews di Matteo Renzi
Buongiorno a tutti.
Sono ore molto delicate e difficili per la politica estera, quindi per il nostro futuro.
L’assurda scena della settimana scorsa, alla Casa Bianca, ha prodotto una frattura devastante tra l’amministrazione Trump e l’Ucraina, ma anche tra gli Stati Uniti e l’Europa.
Ho ricevuto molte email, alcune delle quali mi chiedono di urlare più forte tutta la rabbia per quello che sta accadendo.
Amici cari, in politica estera urlare non serve a niente.
Fare tweet ad effetto, schiumare rabbia sui social, proclamare posizioni muscolari buone solo per i propri followers funziona per chi vuole avere… cuoricini sulla propria pagina Instagram.
Se volete qualche populista della geopolitica, giratevi attorno e non avrete che l’imbarazzo della scelta. Ma io non appartengo alla categoria. E siccome amo la politica, e la politica estera, penso che questo sia il tempo di una riflessione non superficiale.
1. Servono gli Stati Uniti d’Europa. Oggi lo dicono in tanti, sei mesi fa eravamo soli, ricordate? Serve quel sogno là. Un sogno difficile da raggiungere ma che intanto metta in moto un percorso di maggiore integrazione e condivisione dell’Unione Europea. La crisi può essere un’occasione per svegliare l’Europa. Starmer e Macron si stanno muovendo, Merz sembra della partita, Meloni non pervenuta.
2. Chi approfitta di questa crisi, passeggera, per tirar fuori il proprio antiameriKanismo per me è fuori dal tempo e dalla storia. L’alleanza atlantica non è in discussione. Ed è molto più forte dei cambi d’umore (o di interesse) di Donald Trump. Certo: questi Stati Uniti non ci piacciono. Ma la nostra relazione con Washington non dipende dall’inquilino pro tempore della Casa Bianca. L’importante è che l’Europa parli con una voce sola al tavolo con Trump.
3. Occorre un’iniziativa diplomatica vera per la tregua e poi la pace tra Ucraina e Russia. Io ho votato per le sanzioni, ho votato per l’invio delle armi, non ho mai avuto dubbi su chi è l’aggressore e chi è l’aggredito. Ma dico dal 24 febbraio 2022 che l’Europa deve avere un proprio inviato speciale, che sia un politico e non un funzionario. Uno come Tony Blair o Angela Merkel, non un burocrate.
4. Servono investimenti in difesa, certo. Ero al summit della Nato in Galles quando decidemmo di andare al 2% come investimenti del settore. Ma attenzione: mettere soldi nel settore militare significa non comprare pallottole, ma investire in ricerca, innovazione, startup, laboratori di ricerca. La spesa militare ha prodotto Internet e farmaci straordinari, ma ha anche consentito di avere gli smartphone o i forni a microonde. Perché la tecnologia è il vero investimento militare.
5. Servono misure di cybersicurezza che questo Governo non sta prendendo. Abbiamo un’agenzia per la Cybersecurity che non funziona. E che spende un sacco di soldi. Meloni e Mantovano hanno messo a capo un prefetto in pensione, una brava persona, che non ha competenze nel settore. Hanno messo un amichetto, non hanno fatto una scelta seria. Come purtroppo accade quasi sempre con questo Governo.
6. Nel frattempo l’Italia è diventato il Paese in cui ciascuno fa come gli pare tra intercettazioni, trojan e spie. Su questa roba qua, credetemi, non ci sta filando nessuno ma rischia seriamente di venire giù tutto. Ci sono giornalisti e attivisti politici spiati in modo non rispettoso delle regole del trojan isralieano. E forse anche della legge italiana. Se venisse provato che è stato spiato anche il sacerdote scelto dalla CEI per aiutare i migranti sarebbe una lesione del Concordato e della libertà religiosa. Se poi qualcuno avesse intercettato anche il Papa sarebbe uno scandalo mondiale. Di tutti questi temi, domandatevi perché, i media italiani non parlano. Io non mollo. Fossi l’ultimo a farlo, non mollo.
7. La questione delle prossime ore saranno i dazi. Trump sta scatenando una guerra commerciale che sul medio periodo farà male anche a lui. Ma che è una minaccia enorme per l’Europa e soprattutto per i Paesi Europei che vivono di export come l’Italia. Ho fatto questa intervista a “La Stampa” ma purtroppo è stata poco ripresa. Fatela girare ai vostri amici che hanno votato o vogliono votare a destra. Il sovranismo uccide l’Italia, all’Italia serve la globalizzazione. Non il sovranismo de noartri. Giratela agli imprenditori, a chi dice che questo Governo sta facendo bene. Sarà un caso che cresce il debito pubblico, cresce la pressione fiscale ma il PIL sale meno del previsto e gli stipendi scendono? Diamoci una sveglia. Sull’economia questi ci fanno male. E in prospettiva si fanno male.
8. Penso che sia ampiamente sottovalutato il tema del Gas. Da quando gli Stati Uniti producono più gas di quello che serve loro sono cambiate molte cose nella geopolitica. Oggi gli americani devono vendere all’estero questo gas. E da quando gli europei hanno rotto con Mosca sono accadute due cose: Putin ha girato i tubi verso Est e per esempio l’Italia acquista gas soprattutto da USA e Qatar. Oltre ovviamente al TAP (Sia benedetto! E tanti saluti a chi mi insultava in Puglia per questo). Prima o poi dovremo fare una riflessione che abbia questo titolo: come si fa a essere davvero sovranisti sull’energia? E a quel punto discutere di tutto: rinnovabili, nucleare, gas, petrolio. Altro che discorsi banalotti come quelli di Salvini o di Greta Thunberg (ho citato volutamente i due estremi della banalità ideologica).
Comunque la verità è che due mesi fa tutti dicevano che Giorgia Meloni era la leader del mondo libero: gli stessi oggi iniziano a sussurrare a mezza voce che forse stavano esagerando e che in realtà la nostra Premier non tocca palla. Purtroppo.
Lo avevamo detto. Lo abbiamo scritto. E di tutti questi temi parliamo in giro per l’Italia dal 18 marzo, data di uscita del libro. Esce infatti l’Influencer, un libro in cui dico la verità su Giorgia Meloni.
Più lei dice bugie agli italiani, più noi diremo la verità su di lei. Non le conviene, credo. Ma qualcuno che dice le cose come stanno, senza paura, ci vuole.
Sto rileggendolo.
Non vedo l’ora di condividerlo con voi. E Anche con la Premier visto che il giorno 18 marzo sarà in Aula – finalmente! – per parlare di Europa. Sarà un piacere intervenire dopo di lei.
Aggiornamenti da Italia Viva.
a) Enrico Borghi e Davide Faraone sono i nuovi Vicepresidenti nazionali di Italia Viva. Stiamo crescendo e finalmente abbiamo di nuovo il vento in poppa. Ma c’è ancora molto lavoro da fare ed Enrico e Davide gireranno presto su tutto il territorio. Forza!
b) Proporrò oggi alla riunione dei parlamentari Maria Elena Boschi e Lella Paita come Presidenti dei gruppi alla Camera e al Senato.
c) Domani alle 16:00 oltre un centinaio di ragazzi si confronterà in presenza a Roma per BAstage, qui per registrarsi.
d) Venerdì alle 10:00 seguiteci in streaming dal Senato per l’evento sul Terzo Settore insieme a Maria Chiara Gadda.
Stasera ore 22.15 sono da Floris con Padellaro su La7.
Un sorriso,
Matteo