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Enews 1014 martedì 11 febbraio 2025

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La nuova Enews di Matteo Renzi                    

 

 

                         

   

 

Buongiorno e buona settimana.

Inizia Sanremo e gli occhi di tutta Italia giustamente sono concentrati sul Festival. Un grande in bocca al lupo a tutti i cantanti e soprattutto al mitico Carlo Conti che per i fiorentini della mia generazione è sempre quello di Vernice Fresca, un programma cult delle tv locali dei primi anni Novanta. Dal Manila di Campi Bisenzio all’Ariston di Sanremo, Carlo Conti è rimasto lo stesso: una persona per bene. In bocca al lupo e buon Sanremo a tutti! E per i malati di festival, Radio Leopolda tutte le sere si collegherà con la direzione artistica di Luciano Nobili e Lisa Noja. Radio Leopolda non sarà Rai 1 e Lisa e Luciano non saranno Carlo Conti e nemmeno il Maestro Vessicchio ma accompagneranno le chiacchiere di chi vorrà seguire Sanremo anche attraverso la nostra radio.

Per le persone più interessate alla politica, invece, Radio Leopolda tutte le mattine ospita la rassegna stampa del direttorissimo, Bobo Giachetti. Seguite Radio Leopolda perché arriveranno presto tante sorprese.

 

A proposito di politica.

Giorgia Meloni spera che Sanremo distolga l’attenzione da tutti gli errori delle ultime settimane. Io ne ho parlato oggi a Il Foglio, qui. E domenica su Repubblica. Ne abbiamo già discusso a lungo e giusto per tenere viva la memoria lancio un sondaggio sul gruppo WhatsApp per capire quale fatto riteniate più grave:

1. La fuga vile dal Parlamento per non parlare del criminale libico Almasri

2. Aver trascinato i Servizi Segreti nello scontro giudiziario con la procura di Roma

3. Non rispondere da settimane alle interrogazioni parlamentari dell’opposizione

4. Boicottare la Vigilanza Rai mentre Bruno Vespa and company fanno propaganda

5. Aver comprato un trojan israeliano e averlo usato contro giornalisti senza dire perché

6. Le chat di Fratelli d’Italia in cui giudicano “un bimbominkia” il loro Vicepremier

7. Non avere la forza di far dimettere la Santanchè ma neanche il coraggio di difenderla

8. La strana storia della Porsche dell’ex fidanzato della Premier

Politicamente parlando invece la scelta più sbagliata della settimana è quella di NON partecipare all’evento organizzato da Macron a Parigi sull’intelligenza artificiale.

Un anno fa l’Italia presentava il proprio G7 spiegando che al summit sarebbe intervenuto persino il Papa. E che il centro delle discussioni sarebbe stato proprio il tema dell’intelligenza artificiale. Oggi i grandi di tutto il mondo si ritrovano a Parigi ma la Meloni non va e manda Urso. Perché? Non si sa. Forse perché le sta antipatico Macron.

Nel frattempo Trump annuncia un piano da 500 miliardi di dollari per l’intelligenza artificiale (e subito i grandi big del settore aprono una dura competizione sui progetti), Macron annuncia un piano da 109 miliardi di euro, la Cina vola, l’India e il Medio Oriente corrono. E l’Italia? Non pervenuta. 109 miliardi di Macron sull’intelligenza artificiale e noi continuiamo a occuparci di Delmastro Delle Vedove e Santanchè. L’intelligenza artificiale non regala like e dunque alla Meloni non interessa: a lei basta mantenere positiva la curva dei sondaggi. E se perdiamo il treno dell’intelligenza artificiale, chissenefrega.

 

Ah, Delmastro e la Santanchè, giusto.

Delmastro dice: anche se mi condannano, io resto lo stesso. C’è da capirlo. È già stato condannato e ciò nonostante detta ordini dal Ministero della Giustizia.

Santanché dice: vado avanti a fare il mio lavoro. Ma nessuno della sua maggioranza dice mezza parola per difenderla. A mia memoria, mai era accaduta una cosa del genere. Provo imbarazzo per loro: non hanno la forza di far dimettere Santanché ma non hanno nemmeno il coraggio di difenderla.

 

Intanto è evidente a tutti che in Albania il progetto di Giorgia Meloni è ufficialmente fallito. Il Governo sta pensando di trasformare quel centro, super pagato, in un CPR, vale a dire un centro migranti come tanti ce ne sono in Italia. Rimane da capire per quale motivo abbiamo dovuto pagare aziende albanesi per far crescere il PIL albanese con i soldi pubblici italiani, ma questa è un’altra storia. L’effetto deterrenza è sparito, la grande novità storica non c’è più. Tutto sommato è logico: nel momento in cui non diamo più la caccia ai criminali che trafficano uomini, che anzi coccoliamo con i voli di Stato, il centro migranti in Albania è morto. Peccato perché almeno potevamo farci un carcere per i detenuti albanesi attualmente detenuti in Italia come avevo proposto qui, ricordate?

Molti mi dicono: dovete fare proposte, non solo criticare. Bene. Questa è una proposta di buon senso. Ma non ci ascoltano proprio perché l’abbiamo ideata noi.

 

Politica estera. Due preoccupazioni da condividere su Ucraina e Terrasanta.

1. Cresce la paura che l’Europa sia tagliata fuori dagli accordi di pace tra Kiev e Mosca. Ricordate quando dicevo che accanto alle armi e alle sanzioni serviva scegliere un inviato speciale europeo per trattare con le parti in causa? È la proposta che abbiamo fatto sin dal febbraio 2022. Oggi il rischio drammatico è che l’Europa sia fuori da tutto.

2. In Terrasanta la situazione è sull’orlo del precipizio. Le scene degli ostaggi liberati sono drammatiche e cresce il dubbio che siano davvero pochi quelli rimasti vivi, motivo che spinge Hamas a far saltare la tregua. Dall’altro lato, tuttavia, è inaccettabile parlare di deportazione dei palestinesi. La Palestina non è Hamas e la Palestina ha diritto a un proprio Stato. Ho l’impressione che gli estremisti stiano per riprendere il controllo della situazione e rischiamo un’ulteriore escalation. Spero di sbagliarmi.

 

Un sorriso, comunque
Matteo

 

PENSIERINO DELLA SERA.

Mi ha colpito la cerimonia al Quirinale in ricordo della tragedia delle foibe e l’intervento della signora Haffner che era la bambina con la valigia della celebre foto che abbiamo anche postato su Instagram.

Uccisi, torturati, infoibati, costretti all'esilio, solo perché italiani.
Tornati in Patria, costretti a subire la diffidenza e poi anni di silenzio, vittime sacrificate sull'altare degli equilibri geopolitici.
Coltivare la memoria significa, ogni 10 febbraio, abbattere il muro del silenzio su quella che fu una vera e propria pulizia etnica.
La storia non può e non deve essere cancellata ma studiata, raccontata per un presente e un futuro consapevoli.