La nuova Enews di Matteo Renzi
Buongiorno a tutti! E oggi festeggiamo l’ENEWS numero MILLE. Fantastico, chi lo avrebbe mai detto? Pensate un po’: quando ho pigiato il clic dell’invio per la prima volta era il 5 ottobre del 2000.
Clinton terminava il suo mandato assistendo allo scontro Bush/Gore; Papa Giovanni Paolo II aveva appena finito il Giubileo dei Giovani a Tor Vergata; Carlo Azeglio Ciampi era da poco al Quirinale subentrato ad Oscar Luigi Scalfaro; Giuliano Amato presentava la sua Legge finanziaria, rigorosamente in lire. Era proprio un altro mondo, bisogna riconoscerlo.
Ma vi scapperà da ridere pensando che alcuni temi erano gli stessi di oggi, tra corsi e ricorsi. Leggendo la prima enews, ad esempio, scopriamo che il centrosinistra discuteva sulla leadership. Allora emergeva quella di Francesco Rutelli ma nella prima enews sottolineavo l’importanza della Margherita: i riformisti dovevano avere una casa in cui riconoscersi. Senza, scrivevo, non vinceremo mai. E chissà che cosa vi sta venendo in mente oggi, dopo i risultati delle Regionali 2024.
Mille enews fa le armi risuonavano in Europa, nei Balcani e fin dal primo invio discutevamo di come la politica dovesse svolgere il proprio compito per bloccare le guerre. La politica, certo. Ma senza rinunciare ideologicamente al sostenere anche militarmente i popoli in difficoltà.
Molte cose sono cambiate, insomma, ma alcuni temi rimangono sempre gli stessi.
Anche oggi serve un centrosinistra credibile nella sua componente riformista. Anche perché – lo abbiamo visto in queste ultime regionali tra Liguria, Emilia-Romagna e Umbria – dove ci siamo noi riformisti si vince. Dove non ci siamo, per colpa di veti assurdi, vincono gli altri. La politica ha regole chiare: chi mette veti perde e fa perdere. Ma come fa a metterci veti chi in Emilia-Romagna prende meno voti di noi? Se pensate che mi stia riferendo al Movimento Cinque Stelle, beh, pensate bene. Amici del centrosinistra: senza un centro forte, riformista, serio non si vince. Lo dice la matematica, lo dice la politica e dopo la Liguria/Umbria lo dice anche il karma. Per chi invece vuole analisi più approfondite delle mie, partendo dalla vittoria di Trump, segnalo questo pezzo del Financial Times, grafici inclusi. Fa riflettere, molto.
Io intanto sono sempre in campo.
Ho quasi 50 anni, adesso. Ho molti capelli bianchi, non sono più il giovanotto di belle speranze, ho percorso un lungo e bellissimo tratto di strada. Vivo questi giorni con il cuore colmo di gratitudine. Quando sono partito per lo straordinario viaggio delle Enews avevamo appena scoperto con Agnese di aspettare Francesco. Lavoravo ogni giorno consegnando i quotidiani alle sei del mattino alla stazione di Firenze e mi ero appena laureato con una tesi su Giorgio La Pira, sindaco di Firenze. Tutto immaginavo meno che un giorno mi sarei seduto nella sala di Clemente VII a Palazzo Vecchio e men che mai immaginavo le pagine politiche che ho avuto l’onore di vivere. Anche grazie a voi, popolo delle ENEWS. Un popolo che c’è sempre stato, anche quando tutto sembrava finito. Ricordo ancora i tanti che mi dicevano che la mia carriera politica sarebbe finita quando aprimmo la crisi politica con i DS a Firenze, nel 2002. In tanti, tantissimi, hanno previsto la fine della mia esperienza politica, più volte: ora tutti questi raffinati avversari che preconizzavano la mia scomparsa non si occupano di politica. Loro non più. Mando loro un affettuoso abbraccio: tutti quelli che ci dicono che siamo morti ci allungano la vita.
Perché noi abbiamo tanta voglia di futuro, una irresistibile voglia di futuro.
La stessa voglia di futuro che ci ha portato a immaginare la Leopolda, quindici anni fa. Bene, prendete nota: la prossima Leopolda si terrà il 3, 4 e 5 ottobre 2025. Sarà una edizione contrassegnata dal numero 15, ci divertiremo. Sarà un’edizione in cui terremo insieme la sesta edizione della scuola Meritare l’Europa e la Leopolda. Sarà un’edizione bomba. In queste MILLE Enews la nostra caratteristica più originale è stata quella di parlare di futuro, di anticipare il futuro, di scrivere il futuro. Questo è l’impegno che mi prendo anche oggi… per le prossime Mille Enews. E per il 2025 che sta arrivando. Dobbiamo raccontare e costruire l’Italia dei nostri figli e dei nostri nipoti. Dobbiamo lasciare da parte il chiacchiericcio quotidiano e immaginare una visione. E la Leopolda è il luogo più adatto per farlo. La stessa voglia di futuro che ci porterà ad avanzare nei prossimi giorni altre proposte per la cultura e la sicurezza: quando un bambino di dieci anni accoltella un quasi coetaneo per un pallone, fatto di cronaca avvenuto ieri a Napoli, è evidente che c’è un problema di sicurezza che non puoi non affrontare insieme all’emergenza culturale. Lo dicevamo dopo il dramma del Bataclan, lo ripetiamo oggi. C’è un problema culturale quando un sadico esponente del Governo dice le cose che ha detto Delmastro e nessun media si scandalizza per questo modo atroce di concepire l’azione di Governo. C’è un problema culturale quando il giustizialismo prende il posto della cultura: qui ho rilanciato la sfida alla Meloni da Bibbiano, ecco il video.
C’è un problema culturale quando la classe dirigente passa più tempo a scrivere i post su Facebook che le leggi in Gazzetta Ufficiale.
Mille enews fa non avevamo le stesse chances di oggi di combattere i tumori e le malattie rare. Oggi abbiamo fatto passi avanti, grazie alla ricerca ma in alcuni casi anche grazie alle leggi e all’impegno politico. Dovremmo mettere i soldi sulla sanità cambiando totalmente e radicalmente il modello organizzativo in un Paese in cui stiamo invecchiando (menomale) e non facciamo figli (male). Eppure di questi temi non parla nessuno, solo slogan sul “più soldi alla sanità”. Ma come fai a ripensare un modello che viene profondamente interrogato dall’intelligenza artificiale e dal cambiamento demografico? Su questi temi dobbiamo e vogliamo fare la differenza, anche a costo di dire cose impopolari.
Mille enews fa raccontavo di trenta ragazzi per i quali avevamo costruito un evento di formazione politica a Castiglion della Pescaia. In questi ultimi anni abbiamo organizzato formazione politica per tremila persone, per ultimo a Gaeta: qui trovate il mio video conclusivo, un intervento molto diverso dal solito.
Oggi con quei ragazzi stiamo lavorando alla costruzione di una proposta politica per la nuova generazione. E ai ragazzi che si dimostreranno all’altezza, che si dimostreranno bravi, va lasciato più spazio dentro Italia Viva. Lo faremo.
In queste mille enews ho provato spesso a difendere il nostro pensiero, dicendo la nostra quando in pochi ci filavano sui media. Pensate ai giorni devastanti in cui ci attaccavano a palle incatenate perché “hanno aperto la crisi di governo in tempi di covid”. Già. Alla fine però abbiamo portato Draghi al posto di Conte, mica male, no? Allora avevamo pochi canali per dire la nostra: l’Enews è stata fondamentale per diffondere le nostre idee. Ma anche per difendere la verità. Difendiamo e difenderemo sempre la verità. Serve futuro. Servono idee. Su questo saremo giudicati, su questo ci giocheremo il 2025.
Non sarei onesto se non raccontassi che mille enews fa non potevo immaginare che sarei finito vittima di una delle più incredibili vicende giudiziarie della Repubblica italiana. No, non ci avrei creduto, nemmeno se qualcuno me lo avesse spiegato prima con tutti i particolari. Ho scritto Il Mostro e anche quelli che lo leggono ora a distanza di anni rimangono senza parole. Ma attenzione: non si sono fermati. No, no: vanno avanti. Per esempio mi colpisce il silenzio che accompagna questa aggressione ricevuta. Vi faccio un solo esempio: ricordate quel tenente della Finanza che si chiama Striano e che è sotto indagine a Perugia per aver violato la riservatezza di alcuni dati? Bene. Un’indagine su cui all’improvviso è sceso il silenzio di moltissime redazioni e palazzi, chissà perché.
Mi è capitato da poco di rileggere un suo virgolettato che giudico illuminante. Striano è al telefono con la compagna e le dice: “Ieri mi ha fatto fare l’ennesimo appunto su Renzi” e ancora preoccupato aggiunge: “Se mi beccano, mi rompono il…” con un’espressione non elegantissima, ecco.
Non è difficile immaginare che cosa avesse paura di rompersi lo Striano. Meno facile invece è domandarsi CHI lo costringeva a fare “l’ennesimo appunto su Renzi”. Rileggete, amici. Mi ha fatto fare chi? Indovina chi? Chi è il personaggio misterioso che “ordinava” dossier illegali contro di me? C’è un CHI. È un giornalista? Un uomo delle istituzioni? Un magistrato? Un avversario politico? Un dirigente dell’intelligence? CHI costringe Striano a fare l’ennesimo appunto su di me? Mille ENEWS fa giocavamo a un gioco che si chiamava “Indovina Chi”. Oggi i giochi in scatola vanno meno di moda. Ma non vi sembra questa una cosa un po’ strana per un Paese civile? E naturalmente tutto silenziato, come molte altre cose che mi hanno fatto in questi anni.
Ma la verità è che nonostante tutto e nonostante tutti, dopo mille enews, siamo ancora più vivi che mai. Siamo vivi politicamente come dimostrano anche i dati delle recenti Regionali. Ma siamo soprattutto vivi come idee, come forza, come spirito. Non è da tutti arrivare a festeggiare ventiquattro anni di filo diretto e mille pensieri condivisi, mille enews spedite. Se ci siamo arrivati il merito è vostro. Perché non siete un insieme di destinatari: siete una comunità che non si stanca di lottare, di sognare, di proporre. E di scrivermi: [email protected]
E io per questo vi sono grato. E vi voglio bene.
Adesso rimettiamoci in cammino: le prossime mille enews ci aspettano. Se volete indicarci altri amici per inserirli nei destinatari, fatelo.
Con il sorriso più grande, grazie,
Matteo
Ps. Stiamo rinnovando il sito www.matteorenzi.it e nei prossimi mesi ci saranno tante novità anche sui miei canali social. Non dimenticatevi di iscrivervi al canale WhatsApp, un filo diretto e veloce per tenerci in contatto. E se avete qualche amico interessato suggeritegli di iscriversi alle Enews. In attesa dell’11 gennaio, quando festeggeremo i 50 anni con una piccola sorpresa.
Grazie di nuovo, è un onore essere uno di voi.