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Elezioni 2022 in Basilicata, Polese: "Siamo pronti a riprenderci la nostra regione"

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Report dall'evento organizzato a Potenza, su "Cronache Lucane", 16 settembre 2022.

Non una semplice campagna elettorale ma una festa di entusiasmo e partecipazione. È questa l'aria che si respirava ieri sera a Potenza nella sala del Parco del Seminario. Ad animare un parte di elettorato lucano, come non si era mai visto in queste settimane di campagna elettorale, ci ha ha pensato Mario Polese candidato alla Camera con il Terzo Polo.

La storia politica di Mario Polese è nota ai più, è stato tra i primi a seguire Renzi e fondare in Basilicata Italia Viva una nuova "casa" politica - come da lui stesso definita - per poi insieme al collega Luca Braia dargli un segnale distintivo e di rispetto creando il gruppo in Regione Basilicata.

Eppure nonostante in questi anni si sia fatto notare per iniziative e battaglie in pochi probabilmente si sarebbero aspettati il pienone visto ieri. Un fiume di lucani accorsi da ogni angolo della regione pronti a sostenerlo e lanciarlo verso un nuovo importante traguardo. Se ci arriverà per primo certamente lo sapremo il 25 settembre prossimo ma per ora il tutto esaurito all'interno della sala e le numerose persone rimaste fuori a seguire con i led wall all'esterno l'intera serata fanno certamente ben sperare per il renziano.

Polese ha voluto rendere omaggio alla sua città natale, Potenza. Ad inizio e fine discorso il renziano si è soffermato più volte, prima di passare ai punti più importanti del suo programma, sul capoluogo di regione. «Potenza è casa mia e io sono l'unico potentino che può rappresentare questa città a Roma» ha esordito Polese con enfasi. Un passaggio sulla sua passione legata al calcio e ai colori rossoblù della città senza dimenticare un appello fondamentale: «Il calcio per me è lo sport con il valore di unione più ampia e non di divisione. Potenza e Matera dobbiamo vederle come un unico territorio, come tutta la Basilicata». Sull'aspetto pià politico l'affondo è stato rivolto alla Lega: «Siamo una città meridionale amministrata dalla Lega Nord. Un paradosso della storia. La Lega è arrivata al capolinea, ha scelto di non candidare nessuno in posizione eleggibile in Basilicata. E un segnale chiaro. Anche questa città va liberata».

Dopo le numerose polemiche che hanno accompagnato questa tornata elettorale lucana con i numerosi "forestieri" a capo delle diverse liste il Terzo Polo non può che prendersi una rivincita. Non a caso tanto i candidati di Italia Viva quanto quelli di Renzi che compongono la lista della coalizione sono tutti Made in Basilicata. Un fatto non da poco, come ricordato dallo stesso Polese che ha lanciato il grido: «Io voto lucano» spiegando «Nelle nostre liste ci sono solo lucani. Una linea di identità ben precisa. Vuol dire riconoscere a questa regione la qualità che ha sempre avuto. La Basilicata è la terra dei grandi Statisti e Meridionalisti, eppure per tutti è diventata terra di conquista. Sappiamo tutti che eletti e non eletti non li vedremo più».

In questa campagna elettorale sono tante le cose che avremmo voluto sentire e non le abbiamo ancora sentite. Abbiamo sentito parlare poco di giovani, di futuro e di lavoro. Neanche un accenno alla meritocrazia. Ma qui serve spezzare una lancia nei confronti di Mario Polese, uno dei pochi politici ad aver sempre difeso questo principio. "Meritocrazia" è l'idea che sia necessario far partire tutti dalla stessa linea di partenza, ma poi ce la si gioca. A oggi in Italia non è così, in pochi riescono a ritagliarsi un loro spazio senza partire avvantaggiati in termini economici e/o di conoscenze. Una contrarietà ben chiarità sullo stop agli assistenzialismi: «Basta con i sussidi a tutti ma solo a chi ne ha bisogno, a chi non può lavorare non a chi non vuole farlo». Maggiore sviluppo, come proposto da Renzi negli ultimi anni. E poi sostegno vero alle imprese: pagare meno tasse, credito e fisco agevo-lato e formazione per agevolare l'occupazione. Via libera ad una riforma sanitaria che integri pubblico e privato per abbattere costi e aumentare i servizi. Più medici e infermieri e soprattutto abolire il numero chiuso alla Facoltà di Medicina. Idee chiare anche sulle infrastrutture: strategiche ed essenziali. Valori chiari per credere nell`Europa, «l'unico partito che da Macron in Francia a Draghi in Italia hanno riportato il nostro Paese al centro dell'Europa».

Polese nel suo intervento ha ricordato il primo incontro a Firenze con Renzi quando Italia Viva da un progetto su carta diventava finalmente realtà «Tutto questo partendo praticamente da zero». I sentimenti che per ora hanno accompagnato questo viaggio sono stati quelli di lealtà e coraggio ma il renziano ha sottolineato come «siamo orgogliosi di condividere i valori del cattolicesimo democratico». Un messaggio probabilmente rivolto ai tanti gruppi che in questa campagna elettorale pur rappresentanti di valori chiari non riconoscendosi più in determinati partiti hanno deciso di appoggiare la strada del Terzo Polo. Infine una stoccata ai rivali, «ai tanti che mi davano del pazzo e del visionario. Ho sempre creduto che questo progetto fosse la scelta giusta. Ricordo quegli sguardi e quelle parole di molti che politicamente mi davano e ci davano per morti nel giro di qualche mese. Italia morta non Italia. Siamo pronti a riprenderci la nostra regione».


A tirare la volata a Polese ci hanno pensato non solo i tanti lucani presenti ma anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. Oltre all'intera squadra di candidati lucani. Che Polese fosse ormai entrato di fatto tra i big nazionali del partito Cronache Lucane lo aveva già scritto giorni fa, prendendo spunto dal collegamento da Tempa Rossa per la manifestazione nazionale sull'energia 'Si all'Italia del Sì' lanciata dalla lista di Azione — Italia — Calenda. Polese è stato l'unico lucano in collegamento dalle le 8 piazze italiane scelte. Una volata tra i big che si è espressa anche ieri.

«Dalla Basilicata serve un voto utile per eleggere degli ottimi parlamentari. Queste sono delle elezioni in cui possiamo essere la vera sorpresa, dei 4 schieramenti in campo siamo contenuti». Questo l'auspicio del leader di Italia Viva Matteo Renzi intervenuto a Potenza con un collegamento per sostenere Mario Polese e l'intera squadra di Italia Viva. L'ex premier ricorda che «siamo gli unici che hanno sempre chiesto di fare le opere pubbliche necessarie ad abbassare le bollette. Se oggi le bollette sono alte è certo per la crisi internazionale, ma è anche perché in questi anni l'Italia ha detto di no al nucleare, che in Francia permette di avere una diversa impostazione del costo dell'energia, al gas in Adriatico, al petrolio in Basilicata, alle rinnovabili, no al Tap in Puglia e meno male che abbiamo retto. Se le bollette sono così alte è anche per i no di questi anni». Non è mancato un passaggio sulla crisi Stellantis a Melfi: «Una realtà produttiva troppo importante che merita di essere salvata».

A porgere i saluti con un messaggio video anche Maria Elena Boschi, big di Italia Viva che si è scusata di non poter essere a Potenza «per un voto importante sul Decreto aiuti alla Camera, motivo che mi ha spinto a restare a Roma per fare il mio dovere. Ma ci tenevo, ahneno in parte a dare il mio sostegno e l'in bocca a lupo a Mario Polese che e prima di tutto un amico ma è anche un uomo che con passione segue le esigenze del suo territorio e della sua comunità». Un vero sostegno quello della Boschi a Polese che nel rivolgersi agli elettori ha chiesto «un sostegno in questi ultimi giorni di campagna elettorale per convincere amici e conoscenti a votare per il Terzo Polo perché dai cinque minuti che passeremo nel seggio dipenderanno i prossimi 5 anni del nostro Paese. Perciò il 25 settembre votiamo sul serio e votiamo per Mario Polese».

Ha preso poi la parola il candidato al proporzionale del Senato Marcello Pittella che ha parlato «della necessità di suscitare interesse cd entusiasmo, ma soprattutto di recuperare il rapporto tra cittadini e mondo politico. Il Terzo Polo può rappresentare tutto ciò per la Basilicata e il Paese». 

Luca Braia, candidato e consigliere regionale di Italia Viva si è detto convinto di «un grande risultato per il Terzo Polo, sorprendente in Italia e straordinario in Basilicata. Perchè ci sono una serie di combinazioni a nostro favore e poi perché la comunità di Basilicata è delusa da un governo di centrodestra voglia anche scrivere un giudizio su questa compagine». «Identità europeista, superamento del bi-populismo e riformismo vero, in contrapposizione ad una destra conservatrice e aduna sinistra massimalista», queste le parole d'ordine di Braia che ha ribadito come «Il Terzo Polo è il polo della responsabilità».

«Questo è un momento importante, stiamo arrivando alla fine e questa coalizione dovrà cercare di essere la prima lista in Basilicata». Donato Pessolano, segretario regionale di Azione, in conclusione lancia la sfida agli elettori: «Possiamo essere un vero ago della bilancia perché con i candidati scelti, tutti lucani e forti, abbiamo un vantaggio rispetto agli altri».