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Elezioni 2022, Gadda: "Moderati nei toni, radicali nei contenuti"

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L'intervista su "la Provincia", 21 settembre 2022.

«Moderati nei toni, radicali nei contenuti», il suo slogan. Coordinatrice regionale di Italia Viva in Lombardia, deputata uscente della Commissione Agricoltura, Maria Chiara Gadda, candidata alle politiche del 25 settembre, prima di 'volare' a Robecco d'Oglio dal leader Matteo Renzi, ieri pomeriggio ha fatto tappa nella redazione del quotidiano La Provincia, intervistata dal direttore Marco Bencivenga.

Quarant'anni, da Tradate (Varese), laurea in Ingegneria gestionale («Ho fatto anche l'ispettore di saldatura»), i primi passi in politica nel 2009 come consigliere comunale di Fagnano Olona, nel 2013 Gadda è stata eletta deputata per il Pd, che nel 2019 ha lasciato per seguire Renzi alla nascita di Italia Viva. Tappa a Cremona, capitale dell'agroalimentare.

«Noi — spiega la candidata del Terzo Polo — dobbiamo cambiare approccio nei confronti dell'agricoltura, che spesso viene descritta come settore produttivo con impatti sull'ambiente, quando invece è proprio il settore trainante della transizione digitale e sostenibile. In una provincia come questa, credo si debba parlare di agricoltura, per esempio, nell'ambito del famoso mix energetico: biogas, biometano, agrivoltaico. Danno proprio la declinazione di quello che è il ruolo dell'agricoltura».

Donne e lavoro. «Ci sono aspetti che possono migliorare la presenza e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro - spiega Gadda  - Servono le donne nel mondo del lavoro, perché è nell'interesse del Paese dal punto di vista del Pil, della sostenibilità economica, del sistema delle pensioni. Serve il loro modo di vedere il mondo. Però ci sono ostacoli. Quando mancano i servizi, se il sistema di cura è sulle spalle delle donne, significa che alla nascita del primo figlio, del secondo e del terzo, è difficile consentire la permanenza nel mondo del lavoro».

Allora «tocca alle donne che fanno politica trovare gli strumenti: potenziare i servizi, far calare a terra le risorse del Pnrr, ad esempio sulla costruzione, manutenzione degli edifici scolastici e degli asili. E, poi, c'è il tema fiscale, quello dell'imprenditoria femminile. E quando si parla di violenza alle donne, la violenza non è soltanto fisica. E spesso legata alla dipendenza economica. Con la ministra Bonetti si era avviato il reddito di libertà, un primo passo da incrementare. Se tu spezzi la catena di dipendenza economica, consenti alle donne e ai loro figli di avere una vita diversa».

Bencivenga provoca: «Almeno un motivo positivo, di soddisfazione, se il primo premier donna sarà la Meloni, voi lo avrete?». Gadda raccoglie: «Credo che si debba avere un Presidente del consiglio in grado di farlo. Vorrei un Paese in grado di competere a livello internazionale e di traghettare questo Paese fuori dalla crisi economica in cui siamo». Alla candidata del Terzo Polo non piacciono «le campagne elettorali ideologiche». E nemmeno parlar male dell'avversario. « Io non chiedo un voto contro, ma un voto per sostenere un Terzo Polo: è l'alternativa ai due schieramenti di destra e di sinistra, che oggi sono cartelli elettorali già divisi nei programmi. E che non credo saranno in grado di governare bene il Paese dal 26 settembre».

«Se si osservano le proposte del Pd — risponde Gadda — con rammarico vedo lo sguardo rivolto al passato, forse meno attinenza con le sfide di oggi e tanta sovrapposizione con le proposte del MSS. Nel centrodestra mi pare evidente che le forze moderate e riformiste non abbiano neanche diritto di tribuna. Servono le riforme a questo Paese. Oggi vedo tanti libri dei sogni, poi il 26 verranno presi e messi dentro un cassetto».

In politica serve competenza, copyright Calenda & Renzi. E competenza richiama un nome: l'economista Carlo Cottarelli, sceso in campo con il Pd. «Sì, però bisogna anche essere competenti del mondo reale — la stilettata elegante di Gadda —. Credo che servano le competenze nel Paese, chi anche ha la capacità di interpretare la situazione macroeconomica è importante. Però, il lavoro del parlamentare, e io l'ho fatto, è concretezza, si lavora in commissione su questioni popolari».

«Credo che il Terzo Polo farà un buon risultato, perché sento un consenso anche talvolta inaspettato, soprattutto in Lombardia. Quello sarà, probabilmente, l'innesco per favorire poi un dialogo con chi oggi non ha avuto il coraggio di cogliere la sfida di un partito multicentro moderato e riformista, scegliendo di stare in cartelli elettorali dove c'è dentro di tutto e di più», conclude Gadda.