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Domande e risposte sullo Ius Culturae

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Domande e risposte sullo Ius Culturae

Qualche appunto sulla proposta di legge #ItalianoChiStudia. È possibile anche scaricare un volantino A5 utile soprattutto ai banchetti e per i volantinaggi (lo trovate in fondo alla pagina).

Perché una riforma sulla cittadinanza?

La nostra Costituzione definisce la cittadinanza non solo come diritti ma anche responsabilità e doveri che contribuiscano al bene di tutta la società. Siamo cittadini in quanto abbiamo il diritto di essere valorizzati e il dovere di contribuire.

Sono almeno 15 anni che si discute dell’urgenza di adeguare le leggi italiane in materia di cittadinanza: nelle nostre scuole stiamo formando giovani che sono una risorsa sociale, economica, di innovazione eccezionale per il nostro Paese. Li formiamo, investiamo sul loro futuro e poi li lasciamo in panchina, senza permettere a loro di essere riconosciuti quello che si sentono di essere e che di fatto sono: italiani.

La maggioranza di loro è nata in italia. Va a scuola con i nostri figli, fa il tifo per le nostre squadre nazionali e parla come prima lingua l’italiano.

Che cos'è lo Ius Culturae?

Lo Ius Culturae riconosce alla scuola e ai luoghi di formazione un ruolo chiave nella determinazione di una coscienza civica e di una cittadinanza attiva, ed è una modalità di acquisto della cittadinanza, che al momento non è ancora presente nell'ordinamento italiano.

Cosa prevede la nostra proposta di legge?

La proposta di legge ha per semplicità lo stesso testo che è stato approvato alla Camera (ma non al Senato) nella scorsa legislatura.

Introduce lo Ius Culturae e prevede l’acquisto della cittadinanza italiana per i bambini nati in Italia (o arrivati in Italia entro i 12 anni) che abbiano frequentato regolarmente le nostre scuole per almeno 5 anni, o abbiano seguito percorsi di formazione idonei al conseguimento di una qualifica professionale per almeno 3 anni.

Non c’è, comunque, un automatismo ed è necessaria una dichiarazione di volontà da parte dell'interessato.

Perché una raccolta firme?

La Costituzione riconosce a 50.000 cittadini il potere di proporre un progetto di legge.

Il Parlamento non è obbligato ad esaminarla, ma se saremo numerosi potremo imporre nell'agenda politica questo tema oggi dimenticato, fissando quelli per noi oggi sono i principi irrinunciabili.

Cosa accade negli altri paesi?

L'Italia ha regole particolarmente restrittive per l'acquisto della cittadinanza: il rischio concreto è quello di spingere verso i margini persone perfettamente integrate.

Germania: acquisiscono la cittadinanza alla nascita non solo i figli di cittadini tedeschi, ma anche i figli di stranieri che nascono in Germania, purché siano presenti alcuni requisiti.

Spagna: acquisiscono la cittadinanza i nati sul territorio nazionale da genitori stranieri, se almeno uno di essi è nato in Spagna.

Regno Unito: sono previste tempistiche e modalità molto più veloci delle nostre per l'acquisto della cittadinanza da parte di minori stranieri

Stati Uniti: si applica direttamente lo Ius Soli, cioè la cittadinanza americana si ottiene alla nascita se nasci in territorio USA.

Pronti per la raccolta firme?

Qui trovate il modulo in formato A3 da stampare, far vidimare (in Corte d'Appello o più facilmente presso il Comune) e utilizzare per la raccolta firme.

Qui trovate anche un modulo per raccogliere i dati delle persone che sono interessate ai Comitati (mail, cellulare...) così possono rimanere in contatto con noi.

Qui trovate alcune importanti indicazioni su come fare la raccolta firme.

Il volantino A5 scaricabile online

Qui trovate il volantino A5 con le domande e risposte sulla proposta di legge #italianochistudia

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