Intervista di Marco Lignana, "Genova - la Repubblica", 19 settembre 2022.
Otto temi finiti al centro della campagna elettorale. Sui quali si confrontano altrettanti candidati in Liguria, rappresentativi di quelle che - salvo sorprese - saranno le coalizioni o i partiti più votati. Per Azione-Italia Viva, risponde Cosimo Maria Ferri (Italia Viva), ex magistrato, già sottosegretario e membro del Consiglio superiore della magistratura, capolista al plurinominale alla Camera.
La tragedia nelle Marche ha ricordato la fragilità del nostro territorio, e riportato alla mente i fenomeni che in passato hanno colpito la Liguria. Qual è l’impegno più urgente?
"Il dissesto idrogeologico rappresenta una grande fragilità anche per la Liguria. Dobbiamo ripartire dal progetto Italia Sicura del senatore Renzo Piano, recepito dal Governo Renzi, che ha investito risorse importanti anche a partire proprio dal Bisagno. Le ultime opere sono state realizzate con quei finanziamenti. Il Governo Conte 1 ha smantellato tutto. Si è interrotta una strategia importante e seria. Una vera pazzia, in considerazione anche degli effetti dei cambiamenti climatici, del problema della siccità, della necessità di fare prevenzione e di studiare e realizzare opere che consentano di mettere in sicurezza territorio e cittadini. Occorre proteggere gli arenili, realizzare dighe a pelo d’acqua che possano rompere l’onda e porre in essere opere strategiche".
Anche nella nostra regione cittadini e imprese sono tartassati da aumenti in bolletta e costi insostenibili dell'energia. Cosa fare?
"È urgente e prioritario trovare soluzioni, occorre intervenire sulla grave speculazione finanziaria in atto. Il dl aiuti bis rappresenta un punto di partenza importante per il contenimento dei prezzi ai consumatori finali, per l’aumento dell’imposta sugli extra-profitti elevata dal 10 al 25%, per le garanzie sulla cessione del credito, per i nuovi margini per poter accedere alla rateizzazione delle cartelle fiscali ed altro ancora. Per la produzione di energia elettrica vanno semplificate le procedure autorizzative sulle rinnovabili, sui rigassificatori, ma anche sul medio e lungo termine occorre ripensare alle fonti di produzione. Bisogna iniziare a confrontarsi anche sul nucleare di nuova generazione per la transizione verde".
Tema strettamente legato alla questione energetica: quale la migliore politica nei confronti della Russia e quale la vostra posizione nell’ambito del conflitto con l’Ucraina?
"In un primo momento era necessario mettere la popolazione Ucraina in condizioni di sicurezza, per potersi difendere da chi ha aggredito i suoi confini nazionali. Adesso si potrebbe iniziare a rafforzare l’azione diplomatica, perché non si può realisticamente pensare di finanziare ad oltranza una guerra, seppur da posizioni di difesa. In questo, mi ritrovo molto nelle parole di Papa Francesco. Per risolvere i problemi occorre un Governo credibile ed autorevole. Il Terzo Polo vuol essere decisivo per indicare al presidente Mattarella la persona giusta per dare forza al nostro Paese a livello europeo ed internazionale".
Se eletti al Governo confermereste il reddito di cittadinanza? Così com’è o modificandolo?
"Il reddito di cittadinanza ha bisogno di essere rivisto e modificato. Certamente va garantito un sostegno economico minimo alle persone ed ai nuclei familiari svantaggiati, a chi si trova in stato di povertà che non può essere eliminata con un decreto come pensava Di Maio. È necessario però agganciare i sussidi economici alle politiche attive del lavoro e finalizzarli alla realizzazione dell'autonomia personale. I navigator hanno fallito la missione, sono stati lasciati soli e non inseriti in un progetto più complessivo. Il reddito di cittadinanza è diventato puro assistenzialismo, mentre lo Stato deve garantire il diritto al lavoro come prevede la nostra Costituzione. Occorre agire in tre direzioni: aiutare chi è in difficoltà con misure tipo reddito d’inclusione rafforzato, politiche del lavoro attive, investire in figure professionali e formazione per rispondere alle richieste del mercato, garantire una retribuzione dignitosa e minima".
A Genova e in tutta la Liguria si dibatte da decenni sulle grandi opere. Sono davvero fondamentali?
"La Liguria è una delle regioni che necessita di visione e di realizzazione di grandi opere perché ha una viabilità che ne frena le potenzialità. Noi come Terzo Polo siamo per la Gronda, per lo sviluppo della portualità, per migliorare i collegamenti tra tratto autostradale e sistema portuale, per la diga, l’alta velocità, per rafforzare le linee ferroviarie (come la Genova-Milano), per garantire essenzialità all’aeroporto, per il raddoppio dell’Aurelia bis, per rendere centrale la Liguria grazie alla sua strategica posizione geografica. Vogliamo candidare la città a diventare primo laboratorio per le strategie annunciate nel libro bianco dei trasporti dell’UE di trasferire entro il 2030 il 30% del traffico merci dalla strada al ferro, e il 50% entro il 50% con vantaggi per ambiente, sicurezza ed economia. Così come va considerato che in Liguria esistono aree industriali per creare polo energetico e investire in idrogeno in direzione della produzione e dell’autosufficienza energetica".
Molto sentito in diverse città italiane, Liguria compresa, il tema dei minori stranieri non accompagnati, della loro gestione e integrazione. Quali politiche vanno messe in campo?
"Occorre un piano di accoglienza e integrazione serio che punti su educazione, cultura e preparati per capire una volta cresciuti le prospettive d’inserimento nel mondo del lavoro. Non serve isolare e ghettizzare ma accoglienza vuol dire preparare un percorso ed esigere il rispetto delle regole e della libertà degli altri. Isolare non serve e crea percorsi pericolosi con rischi per la sicurezza".
Cosa ha insegnato la pandemia e come dovrebbe cambiare la sanità nella regione più anziana d’Italia?
"La pandemia ha messo in evidenza tante criticità e la necessità di una cabina di regia nazionale anche in tema di sanità. Ha fatto capire come non si può andare avanti con tagli alla sanità e chiusure di strutture ma si deve investire in personale specializzato, in tecnologia, in strumenti. Il Pnrr costituisce una grande occasione e finanzia progetti anche per persone non-autosufficienti. Anche in Liguria, in considerazione del numero delle persone anziane, occorre una progettualità capillare che non lasci indietro nessuno. Il Terzo Polo è l’unica forza a dire chiaramente quanto sia necessario chiedere all’Europa i soldi del Mes".
Qual è la vostra posizione sull’aborto?
"Non ci sono margini né intenzioni di tornare indietro e modificare la legge 194 e il percorso che è stato seguito. Va rispettato il principio di autodeterminazione delle donne. Detto questo sono temi etici che è giusto che i gruppi parlamentari lascino libertà di coscienza. Personalmente credo che la vita sia un valore importante e un dono. Va comunque aiutata la donna, senza limitarne la sua libertà, nell’eliminare cause economiche e sociali: su questo c’è ancora molto da fare".