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Il diritto all'oblio dei guariti dal tumore: il disegno di legge di Donatella Conzatti

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La notizia pubblicata da "Libero", 7 luglio 2022.

In Italia chi guarisce da un tumore resta sospeso in un limbo che gli impedisce di tornare a una vita nomale. Per banche e assicurazioni la malattia - anche quando è stata debellata - resta un marchio indelebile, e chi ha lottato contro di essa rischia di vedersi negato un mutuo, una polizza e persino la possibilità di adottare un bambino. È per superare questa discriminazione che Donatella Conzatti di Italia Viva ha elaborato un disegno di legge, con un solo obiettivo: garantire il diritto all'oblio ai tanti che ancora oggi devono fare i conti con una burocrazia ottusa, che gli impedisce di realizzare i loro progetti di vita.

Il tema è molto serio: basti pensare che in Italia, a oggi, vi sono 3,6 milioni di persone che hanno avuto in passato una diagnosi di tumore, il 27% delle quali (circa 1 milione) sotto il profilo clinico sono considerate guarite a tutti gli effetti. E il numero cresce ogni anno: solo nel 2020 sono state effettuate 2,7 milioni di diagnosi di cancro nei Paesi dell'Unione Europea, e 1,3 milioni di pazienti hanno perso la vita a causa di questa malattia. Per converso, le stime più accurate (contenute nel ddl Conzatti) ci dicono che in Europa i sopravvissuti al cancro sono 12 milioni, tra cui 300.000 bambini. Un primo passo in avanti in materia è stato effettuato dalla Commissione europea, che nel febbraio 2021 ha presentato un piano per migliorare la qualità di vita dei malati di cancro.

Fino a ora sono stati cinque i Paesi europei ad avere introdotto, con leggi e provvedimenti, il diritto all'oblio per le persone che hanno avuto una diagnosi di tumore. A fare da apripista è stata la Francia, che nel 2014 (e con un'ulteriore legge nel 2022) ha sancito che dopo cinque anni di guarigione dal cancro non è più necessario fornire la propria storia clinica all'assicuratore per sottoscrivere un prestito o un'assicurazione. Qualche anno dopo anche Belgio e Lussemburgo hanno adottato norme simili, seguiti da Olanda (2020) e Portogallo (2021).

«Un'ulteriore svolta - spiega a Libero Conzatti - è stata effettuata il 16 febbraio: l'Europarlamento ha approvato una risoluzione dove si chiede agli stati Ue di garantire il diritto all'oblio entro il 2025 a tutti i pazienti, dopo 10 anni dalla fine del trattamento (cinque nel caso in cui la diagnosi sia stata formulata prima dei 18 anni di età)».

Per quanto riguarda l'Italia, il ddl «è stato incardinato in commissione Giustizia, in attesa di essere discussi. Siamo sulla buona strada». Il disegno di legge della senatrice Conzatti prevede che per i servizi bancari e finanziari il diritto all'oblio scatti dopo cinque anni dall'avvenuta guarigione; per le adozioni, invece, il limite è fissato a due anni dalla scomparsa della patologia.

«L'Italia - riflette la senatrice di Iv - deve impegnarsi in questa battaglia sacrosanta. Chi lotta per anni contro un tumore e riesce a sconfiggerlo deve avere il diritto di tornare a vivere in maniera piena, senza subire l'ulteriore sofferenza di essere limitato nelle sue possibilità».