La notizia su "il Sole 24 Ore", 2 giugno 2022.
Italia Viva chiede di alzare i debiti dilazionabili in automatico chiudendo i ripescaggi. Non di sola delega vive il Fisco. Il ritorno nel vivo dell'esame della riforma non esaurisce gli sforzi che il Parlamento dedica alla sempre fortunata materia fiscale; e che sono destinati a esercitarsi presto anche nella ricca partita degli emendamenti in arrivo per il decreto Aiuti.
L'attenzione torna a concentrarsi ancora una volta sulle rateizzazioni delle cartelle e sulle possibili riaperture delle rottamazioni. Al primo tema guarda Italia Viva, che propone di utilizzare l'occasione del decreto Aiuti per una revisione organica dei criteri che guidano la rateizzazione. L'obiettivo è il riordino di una materia che nei lunghi mesi dell'emergenza pandemica è stata al centro di sospensioni, modifiche e riaperture in un lavorio fitto quanto scoordinato come spesso capita alle nostre regole fiscali.
Per mettere un punto fermo, Iv propone di fatto uno scambio: parametri più ampi accompagnati però da più certezze per l'Erario. La proposta che confluirà in un emendamento al decreto Aiuti chiede prima di tutto di portare al raddoppio, da 60mila a 120mila euro, il limite del debito che si può rateizzare senza dover certificare una condizione di difficoltà economica con l'Isee per le persone fisiche o i bilanci per quelle giuridiche.
Il tetto, poi, andrebbe calcolato per singola cartella, e non cumulando i debiti del contribuente. Una terza mossa di favore allargherebbe da cinque a otto il numero delle rate che si possono saltare senza decadere dalla dilazione. In cambio, però, finirebbe in archivio il complesso sistema attuale dei "ripescaggi", che permettono ai contribuenti decaduti di rientrare sul treno delle rate e finiscono per incentivare un utilizzo strumentale del beneficio fiscale.