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De Filippo: "La nostra scelta di sfida e futuro"

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L'intervista de "la Gazzetta del Mezzogiorno", al parlamentare di Italia Viva, a margine dell'evento di presentazione di Italia Viva Basilicata

In prima fila molti dei big del Partito democratico lucano. Italia Viva in Basilica fa un primo bilancio, dopo la nascita ufficiale del partito, lo ha fatto alla prima uscita ufficiale alla presenza dell'onorevole Rosato. Ed é un bilancio che appare sicuramente positivo.

Onorevole De Filippo, Italia Viva cresce anche in Basilicata. Lei ritiene che dopo il «correntone» che i renziani lucani avevano messo su nel Partito democratico, poi, svuotato dopo le politiche e le regionali, Matteo Renzi sia ancora attrattivo per i lucani?
«Matteo Renzi è uno dei grandi leader politici europei. In questi anni, ha dimostrato capacità di governo ed ha scelto un posizionamento, che alla luce di quello che sta succedendo nel nostro Paese e in Europa, è l'unico che può aiutare uno schieramento alternativo al blocco fascio sovranista, che ha issato inquietanti emblemi cioè fuori dall'euro e fuori dall'Europa. Quindi, non si tratta di simpatia o antipatia ma di politica». 

La manifestazione a Potenza con l'onorevole Rosato, di due giorni fa, ha visto la partecipazione di molti ex assessori e consiglieri regionali dem, compreso il candidato governatore del Centrosinistra alle ultime elezioni regionali, Carlo Trerotola. In Basilicata guardate, in particolar modo, al Pd, ai socialisti riformisti o ai moderati del Centrodestra?
«Guardiamo a tutti. Sicuramente, si è costituito un gruppo consiliare regionale che, con due consiglieri, oggi è il più grande nel Centrosinistra. Posso dire, però, che non c'è una particolare attività di reclutamento nelle file del Partito democratico. Il messaggio di "Italia Viva" è ampio e pluri- direzionale e prova a rappresentare tutti quelli che non vogliono lasciare il Paese in mano a Salvini».

Tra nomi di possibili aderenti a Italia viva c'è anche quello dell'ex presidente della Regione Marcello Pittella che, però, fino ad oggi resta iscritto al Pd. Secondo Lei prima o poi lo strappo ci sarà?
«Non so fare queste previsioni. Marcello Pittella è un dirigente politico della Basilicata, farà le sue scelte e valutazioni liberamente».

In Basilicata il 2019 ed il 2020 sono gli anni della nuova sfida sul petrolio. Quali sono le vostre posizioni, considerato che Renzi definì i comitati contro le estrazioni «quattro comitatini»?
«Su questo tema vedo una sostanziale continuità di termini di impostazione dell'attuale governo regionale, con minore prestigio nelle relazioni. Dal primo accordo sul petrolio ad oggi è passata un'epoca. Credo che serva un salto di qualità nelle relazioni con i grandi gruppi industriali. Sicuramente, il livello di attività estrattiva in Basilicata è arrivato al punto massimo, non si può andare oltre».

Secondo gli ultimi sondaggi se si dovesse votare ora, in Basilicata, l'elezione di un parlamentare di Italia Viva sarebbe più sicura di quella di un esponente del Partito democratico. Secondo Lei è possibile?
«C'è un lavoro in corso nel Governo nazionale per una nuova legge elettorale di stampo proporzionale. Non è questo, però, il nostro problema ed il nostro assillo. Non abbiamo fatto una scelta di comodità ma di sfida e di futuro».

Ora siete al Governo con Pd e M5S. Resterete lì o come si ipotizza su qualche quotidiano lo strappo potrebbe arrivare a gennaio?
«Resteremo li. Aiutiamo il Governo ad evitare nuove tasse ai cittadini ed a mettere in campo programmi di sviluppo e di crescita come quello infrastrutturale indicato nello Shock Italia».

Ed in Basilicata quale scenario futuro vede: un Centrosinistra con dentro Italia Viva o una nuova coalizione più moderata?
«Un Centrosinistra più ampio sicuramente che può essere allargato dall'azione di Italia Viva».