territori

De Filippo: "L'emendamento sulle zone rosse lucane sarà approvato"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Intervista di Leonardo Pisani, "Cronache Lucane", 25 maggio 2020.

Cita Benedetto Croce, Vito De Filippo, ospite di Cronache Tv (canale 622) nell'intervista con Mimmo Moramarco; "Filius temporis, filius loci", una considerazione su se stesso che Croce riportava nel saggio su Montenerodomo, paese di origine della famiglia paterna del filosofo, mentre il deputato di Italia Viva De Filippo si riferisce alla sua Sant'Arcangelo, dove è nato e cresciuto e dove ritorna: è legato alle origini, come il sommo filosofo che ha trascorso la sua vita a Napoli, ma si sentiva abruzzese, anzi uomo del Mezzogiorno, come lo è Vito De Filippo e lo fu il suo mentore politico, Decio Scardaccione, tra i protagonisti della riforma agraria.

De Filippo quella lezione di menidionalistno non l'ha mai dimenticata e lo fa comprendere nella sua intervista a Cronache Tv con Mimmo Moramarco, dove il già sottosegretario alla Salute del Governo Renzi e del Miur con Gentiloni e attuale capogruppo di Italia Viva in dodicesima Commissione alla Camera dei Deputati, ha affrontato temi nazionali, ma da due volte Governatore lucano ha spaziato dai temi legati al territorio della Basilicata all'attuale amministrazione Bardi, da neo meridionalista anche quelli del Sud. sulla crisi della "Gazzetta del Mezzogiorno", del turismo e ovviamente sul tema del giorno: le"zone rosse", dove De Filippo rimarca la primogenitura nel pensare di far inserire i comuni lucani, presentando un ordine del giorno già per il decreto `Cura Italia", che fu accolto e recuperato nel decreto "Rilancio" e poi - come abbiamo scritto su queste pagine- cancellato per un errore "tecnico".

Nell'intervista a Cronache Tv De Filippo fa un passaggio nazionale sul ministro della Giustizia Bonafede, spiegando il voto contrario alla sfiducia: «Italia Viva non è un partita giustizialista» e poi «spero che questo Governo duri fino alle elezioni del nuovo Presidente delle Repubblica perché in Italia ci sono forze anacronistiche e populiste che ci isolerebbero dall'Europa». Poi passa sul caso "zone rosse e crisi economica: «Il dramma lo abbiamo vissuto tutti, anche se la Basilicata ha avuto meno contagiati per tanti motivi, tra cui un grande territorio con pochi abitanti e dove le "distanze di sicurezza" sono naturali, ma di certo, anche qui le aziende sono state ferme e le attività sono state chiuse».

De Filippo sentito al telefono, mi rimarca e mi ricorda che avevamo già dato notizia su Cronache Lucane del suo ordine del giorno, e poi della vicenda della pubblicazione dell'art. 112 senza la previsione delle zone rosse sia lucane sia di altre regioni, insomma cento comuni che non avrebbero avuto lo stesso trattamento dei comuni del Nord. Ora con una corsa al presentare emendamenti da partiti di tutto l'arco costituzionale, De Filippo mi dice: «Ben venga che si muovano tutti, anche dalle opposizioni, dopo che per mesi non hanno fatto nulla. Ora tutti fanno a gara a chi fa emendamenti. Appunto emendamenti... Bisogna farli, presentarli alle Camere, farli approvare e poi farli inserire nel Decreto. Lo dico per sommi capi, io faccio parte della maggioranza di Governo e l'ho presentato assieme ad altri colleghi di partiti della maggioranza. Ne ho parlato con il ministro Gualtieri, Conte ha detto chiaramente che ci sarà l'approvazione».

Un'azione comune di deputati della maggioranza, ossia Vito De Filippo di Italia Viva, Federico Conte e Nico Stumpo di Leu e Umberto del Basso de Caro del Partito Democratico. «La proposta di modifica è pronta - come avevano spiegato i parlamentari - e sarà presentata alla Camera dei deputati non appena partirà l'iter per la conversione del decreto. I Comuni che sono stati zona rossa con provvedimenti nazionali e regionali hanno tutti pari dignità. Non possono essere fatte discriminazioni. Va ripristinata la prima formulazione del Decreto che all'articolo 112 riconosceva a tutti i comuni italiani dichiarati zona rossa per 30 giorni di accedere al riparto dello stanziamento di fondi per 200 milioni di euro, ai fini di garantire sostegni e bonus fiscali. II Governo, con il Ministro dell'Economia Gualtieri, si è dichiarato disponibile a porre rimedio. Lo faremo in Parlamento con il nostro emendamento».

Il già Governatore della Basilicata non ci sta a vedersi scavalcato su qualcosa che lo aveva visto doppiamente protagonista, prima come proponente e poi come "oppositore in maggioranza" quando ha minacciato ripercussioni politiche alla Camera se non veniva ripristinato l'originario art. 112. Questo è il testo dell'emendamento: "1. In considerazione della particolare gravità dell'emergenza sanitaria da COVID-19 che ha interessato i comuni delle province di cui al comma 6 dell'articolo 18 del decreto legge 8 aprile 2020, n. 23, nonché i comuni dichiarati zona rossa sulla base di provvedimenti statali o regionali, entro il 3 maggio 2020, per almeno trenta giorni consecutivi, è istituito presso il Ministero dell'interno un fondo con una dotazione di 200 milioni di euro per l'anno 2020, in favore dei predetti comuni. 2. Con decreto del Ministero dell'interno, da adottarsi entro 10 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, è disposto il riparto del contributo di cui al primo periodo sulla base della popolazione residente. I comuni beneficiari devono destinare le risorse di cui al periodo precedente ad interventi di sostegno di carattere economico e sociale connessi con l'emergenza sanitaria da COVID-19. All'onere derivante dal presente articolo, pari a 200 milioni di euro per l'anno 2020, si provvede ai sensi dell'articolo 265".

A Moramarco, su Cronache Tv, che gli chiede un giudizio sull'attuale giunta regionale di centrodestra, De Filippo usa l'aplomb: «Come Italia Viva, rispettiamo chiunque amministri, specie in questo periodo difficile». Poi rilancia, uomo delle istituzioni sì ma anche già Presidente della Giunta regionale di centrosinistra per ben due volte, oltre che assessore regionale e prima, da giovane giornalista, si ritrovò assessore provinciale, dopo aver seguito un consiglio del senatore con "gli scarponi sporchi di fango" - cosi lo chiamavano i contadini con stima - Decio Scardaccione. «Amministrare una regione é difficile, lo si sa, ma ora l'amministrazione Bardi deve fare quello che può nei suoi poteri e con i suoi mezzi per uscire dalla crisi, abbinare le sue misure alle misure nazionali: pensare come aiutare le imprese, le famiglie, il territorio. Ma francamente non vedo una visione, non vedo una strategia e non vedo una presenza sul territorio, che andrebbe garantita in questo periodo di crisi. Amministrare una regione è difficile, specie una regione difficile del Sud. Ci sono in questa nuova maggioranza tante persone perbene, ma non bastano solo le qualità puramente personali: servono i fatti. Vedo che c'è stata una critica anche aspra alle precedenti amministrazioni, ma poi non si può vivere solo del commento sul passato, sulle azioni che abbiamo fatto noi. Ora però vogliamo vedere cosa fanno loro 

Sulla crisi della "Gazzetta del Mezzogiorno",  il deputato di Italia Viva la ricollega alla libertà di stampa, alla pluralità di informazione che va garantita e rimarca a Cronache Tv che la storica testata meridionale va aiutata. salvata dopo la vicenda che ha coinvolto l'editore siciliano Mario Ciancio Sanfilippo, cui dopo quasi due anni il tribunale dí Catania ha restituito i beni tra i quali anche La Gazzetta del Mezzogiorno, il giornale assiste in questi giorni a quello che potrebbe essere il colpo di grazia: lo stesso editore, infatti. ha comunicato la volontà di mettere in liquidazione la Edisud Spa, la società editrice del quotidiano. Dice De Filippo: «Un giornale, che ha attraversato due guerre mondiali raccontando problemi, vittorie e sconfitte del territorio, rischia di chiudere così un'esperienza che è iniziata quasi 133 anni fa e che ha segnato la vita di generazioni di pugliesi e lucani. Se ciò accadesse sarebbe un grave colpo non solo al pluralismo dell'informazione tra anche al territorio di due regioni, Puglia e Basilicata, in cui il giornale rappresenta una voce importante e autorevole. In questo contesto i giornalisti intendono costituirsi in cooperativa per eventualmente trattare con un acquirente. Altre soluzioni potrebbero essere quelle di favorire l'introduzione di uno scudo finanziario o la strada di un'amministrazione straordinaria».

Alle sollecitazioni di Moramarco sul turismo, De Filippo è preoccupato e spiega: «La crisi maggiore la sentiremo dopo l'estate, verso ottobre. Sento molti che lavorano nel settore in Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia sono preoccupati e sono preoccupato anche io: il Governo ha fatto molto ma ci vuole uno sforzo maggiore, soprattutto economico. di incentivi e di liquidità per uscire fuori dalla crisi».