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De Filippo, Decreto Zone Rosse: "Provvedimento iniquo"

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L'intervento del parlamentare di Italia Viva, pubblicato da "Cronache Lucane", 22 maggio 2020.

A mezzanotte va la ronda del piacere o l'uomo in frac, capolavoro di Domenico Modugno, che quelle stanze le frequentò come deputato del Partito Radicale di Marco Panella nella X legislatura, ma non è stata una notte piacevole per il capogruppo di Italia Viva in Commissione Affari Sociali Vito De Filippo, che mercoledì si era visto approvare da un suo ordine del Giorno l'articolo 112 che inseriva le "zone rosse" della Basilicata in un fondo specifico di 200 milioni di euro e avere lo stesso trattamento di quelle dell`opulento Settentrione, per poi essere cassare notte tempo senza che ne sapesse nulla e scoprirlo ieri mattina, non vedendolo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

De Filippo, due volte Presidente della Giunta regionale della Basilicata, una laurea alla Federico II di Napoli, città che ama, meridionalista convinto, di certo non poteva vedere né togliere quelle risorse ai quattro comuni lucani, Moliterno, Irsina, Tricarico e Grassano e da meridionalista e uomo delle Istituzioni, anche ai "focolai" nell`emergenza sanitaria del Covid-19 nel Sud, fossero bistrattati a scapito dei comuni del Settentrione.

«Diciamo che si è trattato di un disguido tecnico, la mancata pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale - dice De Filippo - ma appena letto, ero in Camera e lì erano presenti sia il Ministro dell`Economia Roberto Gualtieri che il ministro alla Salute Roberto Speranza che mi hanno assicurato che sarà rimediato al più presto il tutto».

De Filippo al cellulare è irato, lo si sente dalla voce, a Gualtieri ha detto: «In Meridione succederà la terza guerra mondiale per questo. Ma vi rendete conto che avete fatto? Io non vi voto il provvedimento».

Alla mia domanda quindi ora che succederà? «Il ministro Gualtieri che il tutto sarà ripristinato - risponde De Filippo - anzi sarà anche aumentata la dote finanziaria. In caso contrario, ripeto a un provvedimento e atteggiamento così iniquo verso le popolazioni e i territori del Mezzogiorno d'Italia sarebbe non sopportabile e non votabile. Ripeto non votabile».