territori

De Bernardi: "È il tempo di un progetto riformista"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Intervista di Luca Orsi, "il Resto del Carlino", 10 dicembre 2021.

Parte da Bologna l'idea di costruire «un grande progetto riformista e modernizzatore». Con l`obiettivo di «cambiare lo scenario politico italiano». La proposta viene da Alberto De Bernardi, già docente di Storia contemporanea all'Alma Mater, membro della segreteria di Italia Viva, candidato alle scorse comunali nella lista di Isabella Conti.

Come nasce l'idea di una casa dei riformisti?
«Mi sembra evidente la necessità di allargare l'offerta politica».

C'è spazio fra i due poli?
«Lo hanno dimostrato con chiarezza anche le recenti elezioni per il sindaco».

Si riferisce all'astensione, che ha sfiorato il 50%?
«È evidente che restringere lo spazio politico a un confronto fra un centrodestra egemonizzato dalla destra estrema e un centrosinistra egemonizzato da forze massimaliste e populiste, ha allontanato dalle urne un`ampia fascia di elettori».

Che pensa troverebbero risposte nel progetto riformista?
«C'è una chiara domanda di novità, che l'attuale polarizzazione destra-sinistra non è in grado di soddisfare. Ed è una domanda di cambiamento che non guarda a un'offerta centrista e moderata, ma a un`offerta riformista, modernizzatrice, in grado di cambiare lo scenario politico italiano».

A chi vi rivolgete?
«Ai riformisti che non si riconoscono nei due poli oggi in campo. Lo schema è quello di Renew Europe: un aggregato di forze progressiste che non si ritrova né nel conservatorismo di centrosinistra né nel sovranismo del centrodestra. E Bologna può essere il laboratorio di questo nuovo progetto».

Avete in programma qualche evento promozionale in città?
«Come Italia Viva ci faremo promotori di un'iniziativa per aprire un dialogo con tutte le forze riformiste che in città sono senza rappresentanza».

L'ex assessore Marco Lombardo, uscito dal Pd, entra oggi in Azione, partito europeista di Carlo Calenda. Che ne pensa?
«È un'operazione vista con favore non solo da Italia Viva. Perché è importante che una figura come Lombardo, con il suo riformismo pragmatico che non ha trovato più spazio nel Pd, torni a essere protagonista».

Alle primarie vinte da Matteo Lepore, la lista di Isabella Conti aveva incassato un consistente 40,6%. Un tesoretto che si è dissolto alle elezioni: Italia Viva non ha avuto alcun incarico. Cosa è successo?
«È stato sperperato il profilo innovativo presente alle primarie nella candidatura della Conti. La lista si sarebbe dovuta caratterizzare come uno spazio politico capace di pensare al di fuori dello schema di un centrosinistra consociativo come quello che governa Bologna».

Invece?
«La strategia di subalternità oggettiva nei confronti di Lepore, come se fossimo stati una mera lista di supporto, si è dimostrata fallimentare. Alla fine, non abbiamo raccolto nulla. È stata un'occasione persa».

Conti vi seguirà nel progetto riformista?
«È la linea del partito, affermata anche di recente alla Leopolda. Immagino che anche Conti la condivida. In ogni caso, il gruppo dirigente di Italia Viva a Bologna si muoverà in quella direzione».