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Ddl Zan, Scalfarotto: "Ostruzionismo e voti segreti, così rischiamo il Vietnam"

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Intervista di Adolfo Pappalardo, "il Mattino", 7 luglio 2021.  

«Nessun flirt con i leghisti: questa legge porta anche la mia firma», premette subito Ivan Scalfarotto, sottosegretario all'Interno e da sempre attivo per i diritti Lbgt. E proprio per questo dice: «Evitiamo lo stesso esito della legge contro l'omofobia del 2013 che passò solo alla Camera e mai al Senato per preoccupazioni in parte simili a quelle di oggi». E dopo otto anni ancora non c'è quella legge.

Onorevole quale è lo scenario? Si rischia un muro contro muro il 13 luglio senza una mediazione che è già saltata.
«Purtroppo sì, e non incoraggiano le dichiarazioni dell'Onorevole Zan che ieri ha detto che andremo in aula "incrociando le dita". In genere si porta una legge in aula solo quando si è certi di poterla approvare. Con la politica, non con la scaramanzia».

Cosa non funziona più del Ddl Zan che pure era passato alla Camera?
«È un ottimo testo, secondo me, e io continuerei a sostenerlo se non temessi il naufragio davanti all'ostruzionismo, ai voti segreti, all'assenza dei pareri del governo che normalmente istradano il voto dei parlamentari. Sbaglia chi crede che in Parlamento si entri, si voti e si esca: i regolamenti danno mille opportunità a chi si oppone di rendere la'ula un Vietnam. Senza un accordo rischiamo di infilarci in un pantano».

La mediazione che avanza Italia Viva è la soppressione dell'articolo 1, quello dell'identità di genere: ma così non si snatura il senso di questa legge che pure voi avete sostenuto?
«Devo rettificare a lei, come ho già fatto con molti suoi colleghi. Noi non stiamo in nessun modo suggerendo una riduzione delle garanzie della legge: proponiamo di sostituire le parole "reati fondati sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere" con le parole "reati fondati sull'omofobia e sulla transfobia". Il reato non sarebbe più individuato sulla base di una caratteristica della vittima, ma dal movente del reo. Di fatto, la stessa protezione per tutte le persone LGBT+. E del resto, se così non fosse, questa proposta non porterebbe, oltre alla mia, la firma dello stesso Zan, di Serracchiani, Fiano, Orlini, Fassino e molti altri».

Cosa dice a chi, in queste ore, accusa Italia Viva di flirtare con la Lega di Salvini?
«Che è una solenne scemenza. Sfido a trovare qualcuno più europeista e laico di me: sono tutto il contrario di Salvini, di Borghi o di Pillon. E anche che se tutto il fronte progressista si insinuasse compatto nelle aperture senza precedenti che il relatore Ostellari ha manifestato ieri sera per superarne i problemi - primo tra tutti l'esclusione, assolutamente inaccettabile, dalla legge delle persone trans - potremmo portare a casa in breve tempo una legge contro l'odio che tutto il Paese aspetta da troppo tempo».

Crede che il Pd, rifiutando oggi (ieri, ndr) qualsiasi mediazione anche sulla data del voto, tenti di addossare a voi eventuali responsabilità? D'altronde anche tra i democrat ci sono dubbi mal sopiti sul Ddl Zan.
«I dubbi e i mal di pancia sono trasversali a tutti i partiti. Solo che ci sono partiti dove il dibattito si svolge in modo trasparente, come il mio, e partiti dove il dissenso non si manifesta. Ma i senatori dissenzienti non si preoccupano: ci pensa il voto segreto».

Comunque si rischia di lasciare il Paese indietro dal punto di vista dei diritti.
«Esatto. Capisco che aver combattuto una battaglia può rappresentare di per sé un dividendo politico, ma sarebbe un gioco sulla pelle delle persone. Nel 2013 approvammo una legge contro l'omofobia alla Camera, ma mai approvata dal Senato per preoccupazioni in parte simili a quelle di oggi. Qualcuno disse allora: "Meglio nessuna legge che questa legge". Sono passati otto anni, in cui migliaia di persone hanno subito intolleranza, violenza, discriminazione. Io credo che non possiamo accumularne nemmeno una in più».

Lei si è sempre occupato dei diritti Lbgt: a suo avviso poteva fare qualche sforzo in più o sente di aver fatto tutto il possibile?
«Sono in parlamento dal 2013 e ho lavorato dal governo all'approvazione della legge sulle Unioni civili, è già legge che vale una vita. Oggi faccio tutto quello che posso per approvare un'altra legge di civiltà. Una legge contro l'odio, patrimonio di tutto il Paese».