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Ddl Zan, Bellanova: "I giallorossi fanno prove di alleanza sulla pelle dei soggetti da tutelare"

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Estratto dell'intervista di Pasquale Napolitano, "il Giornale", 5 luglio 2021. 

Teresa Bellanova, viceministra delle Infrastrutture del governo Draghi ed esponente di punta di Italia Viva, difende le modifiche richieste dal suo gruppo parlamentare sul Ddl Zan: «Non spostano di un centimetro il livello di protezione da violenza e discriminazioni della minoranza Lgbt». Ma avverte: «Perplessità sul testo di legge al Senato, a differenza della Camera, sono emerse in tutti i gruppi».

Iv presenta 4 emendamenti al Ddl Zan. Il Pd vi accusa di aver fatto un assist al centrodestra. State aiutando Salvini e Fi?
«Mi lasci dire una cosa precisa: non c'è nulla di peggio dello sciocchezzaio. Nessun assist: né a Salvini, né a Forza Italia. Semmai l'assist lo facciamo a chi dovrà essere tutelato dalla legge. Noi siamo quelli delle unioni civili e se adesso stiamo lavorando per portare a casa un risultato importante, credo che dovrebbe essere considerato un valore aggiunto da tutti. Anche dal Pd».

È legittimo il sospetto che Pd e Cinque Stelle siano più interessati a una battaglia ideologica contro la destra, che all'approvazione di un testo contro le discriminazioni. E le reazioni di queste ore contro gli emendamenti IV lo confermerebbero.
«Le vogliamo chiamare prove tecniche di alleanza strategica? Proprio sulla pelle di chi la legge punta a tutelare? Perché se fosse così il re non solo è nudo, ma nudissimo. Preferisco augurarmi che da qui alla prossima settimana anche tra Pd e 5 Stelle prevalga la ragionevolezza alla luce della verità: le modifiche proposte non spostano di un centimetro il livello di protezione da violenza e discriminazioni della minoranza Lgbt ma eliminano, correttamente, punti che, al di là del giudizio personale di ciascuno di noi, hanno incontrato e registrato più di una perplessità tra molti senatori, anche democratici e pentastellati, per non parlare delle istanze che arrivano dal mondo delle donne e delle considerazioni giuridiche espresse anche pubblicamente sulla stampa».

Pd e M5S annunciano che il 13 il provvedimento sarà in Aula. I numeri non ci sono?
«Non svelo un grande segreto se le dico che perplessità sul testo di legge al Senato, a differenza della Camera, sono emerse in tutti i gruppi. Ed inoltre aggiungerei che la mano sul fuoco sulla compattezza del gruppo dei 5 Stelle, specie ora che sono senza guida e in preda ad una fortissima crisi interna, ce la metterei ancor meno di un mese fa: del resto furono proprio loro e proprio al Senato, ad affossare con il loro voto la stepchild adoption nella legge sulle unioni civili. Io non dimentico, forse altri sì».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.