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Crollo della falesia al cimitero di Camogli, Paita: "Intervenire urgentemente per arginare il fenomeno dell'erosione"

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La notizia pubblicata da "il Secolo XIX", 24 febbraio 2021.

La Procura di Genova indaga sulla frana del cimitero di Camogli che ha fatto finire in mare oltre duecento bare, a causa del crollo della falesia su cui poggia il cimitero stesso. Nel mirino dei magistrati che ora indagano ci sono i lavori di consolidamento infiniti che hanno interessato per anni il cimitero di Camogli e che erano in corso anche al momento del crollo. A preoccupare i tecnici anche lo sperone di roccia a levante del cimitero dove insiste il belvedere, mentre al momento la situazione delle abitazioni a ponente non è peggiorata, secondo le prime analisi.

Sulla vicenda è intervenuta anche Raffaella Paita, deputata di Italia Viva. «Il crollo del cimitero di Camogli, con la terribile scena di 200 bare alla deriva in mare, fa toccare con mano quanto possano essere devastanti gli effetti del cambiamento climatico, se non interveniamo in fretta per arginarli».

Paita evidenzia che «la frana di una parte della struttura cimiteriale potrebbe essere collegata all'aumento di intensità delle mareggiate che si abbattono sulla falesia sottostante, accelerando il processo di erosione». E aggiunge come sia necessario agire: «È per questo urgente pensare a una strategia di intervento per prevenire un fenomeno che rischia di manifestarsi in modo sempre più rovinoso. Il primo passo potrebbe essere, magari utilizzando le risorse messe a disposizione dal Recovery Fund».