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Covid e riaperture, Scalfarotto: "Inverosimile un'unica regia alle proteste di Piazza Montecitorio, no alle speculazioni"

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Estratto dell'intervista di Valerio Valentini, "il Foglio", 7 aprile 2021.

“Non vorrei che ‘aprire' diventasse un valore di destra, e ‘chiudere' un principio di sinistra”. Lo dice il viceministro dell'Interno, Ivan Scalfarotto di Italia Viva, a "il Foglio".

“E non possiamo negare che, sia pure in assenza di un'unica regia coordinata, dietro agli scontri di piazza di ristoratori e imprenditori disperati c'erano sigle politiche che su quella disperazione speculano tentando di costruire consenso”, spiega Scalfarotto.

Bisognerebbe "suonare tutti lo stesso spartito” all'interno di un governo di unità nazionale. "Io dico che farsi carico delle sofferenze e delle proteste legittime di tanti lavoratori è giusto. Ma giocare sull'ambiguità, farsi le foto con chi invoca riaperture indiscriminate e lisciare il pelo a un certo negazionismo no, non è tollerabile. La Lega del resto governa molte regioni: sono sicuro che quelle giunte possono dare una grossa mano, non facendo il controcanto all'esecutivo ma semmai impegnandosi al massimo nell'unica battaglia che ci permette di indicare una prospettiva di ripartenza concreta: la campagna vaccinale. È su quella che bisogna impiegare il meglio delle nostre energie”, prosegue Scalfarotto.

Il Viminale esclude l'ipotesi di un coordinamento occulto delle varie proteste degli ultimi giorni, è così? “Sì, è una pista che non pare verosimile. Ma non c'è dubbio che alcune sigle e simboli apparsi nelle piazze dei tafferugli sono riconducibili al cinismo di chi, sul malcontento di tanti, prova a costruire consenso. E anche per questo una volta di più voglio ringraziare gli uomini in divisa che, anche in una situazione così drammatica com'è quella causata dal Covid, con tutti i rischi che gli assembramenti di piazza", conclude Scalfarotto.

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.