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Covid, Italia Viva presenta un'interrogazione al Ministro Speranza sulla missione russa a Bergamo nel 2020

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Italia Viva ha depositato un'interrogazione a firma dei senatori Renzi, Faraone, Garavini e Magorno al ministro Speranza, riguardo alla vicenda della missione russa a Bergamo nel marzo del 2020.
Qui di seguito il testo dell'interrogazione, 23 marzo 2022.

Premesso che: il 22 marzo 2020, agli albori dello scoppio dell’epidemia da SARS-COV2 in Italia, in una situazione già devastante, con oltre 80.000 contagi e più di 8.000 decessi, a Pratica di Mare, sbarcava un contingente militare russo composto da tredici quadrireattori, ai quali se ne aggiunsero in seguito altri quattro, e 104 componenti, di cui la maggior parte erano militari e solamente trentadue tra medici ed infermieri; il contingente russo aveva l’obiettivo di portare supporto ed aiuto nelle primissime fasi dell’epidemia nella provincia di Bergamo, l’allora più colpita e primo focolaio dell’epidemia; la missione era stata concordata dall’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di un colloquio telefonico con il Presidente russo, Vladimir Putin e venne dichiara conclusa dopo meno di due mesi, il 7 maggio 2020; il primo aprile 2020, alla Camera dei Deputati, veniva presentata un’interrogazione indirizzata al Ministro degli Esteri, con lo scopo di ricevere maggiori informazioni sull’accordo alla base dell’operazione, sul personale e sulle attrezzature arrivate in Italia. La riposta, insoddisfacente e lacunosa, arrivava sei mesi dopo, il 12 ottobre 2020, dalla viceministra degli Esteri, e rivelava che i russi consegnarono all’Italia solamente 521.800 mascherine, 30 ventilatori polmonari, 1.000 tute protettive, 2 macchine per analisi tamponi, 10.000 tamponi rapidi e 100.000 molecolari. Tali numeri risultarono troppo esigui e necessari solamente per far fronte alle esigenze di una giornata;

considerato che: un altro aspetto controverso emerso recentemente è quello legato alle spese sostenute da Palazzo Chigi. Invero, risulta che il ponte aereo con Mosca sarebbe stato pagato dal Governo italiano e che furono elargiti circa 100 mila euro per ogni volo, per un totale di oltre mezzo milione di euro, e più di 400 mila euro da parte della Regione Lombardia per garantire vitto e alloggio al contingente russo. Il costo totale dell’operazione si stima essere intorno ai tre miliardi di euro sostenuti dal Governo italiano; inoltre la questione fu oggetto di una richiesta di informazioni al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) e di chiarimenti durante le audizioni del Ministro della difesa e dei direttori dell'AISE e dell'AISI;

considerato, inoltre, che: i fatti esposti acquisiscono ora una particolare rilevanza, alla luce della drammatica situazione che sta coinvolgendo l'intero continente europeo a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, nonché dopo le parole dell’ex console Russo a Milano, ora alto funzionario del Ministero degli Esteri, Aleksej Vladimirovich Paramonov, che ha minacciato il Governo italiano di pesanti ritorsioni nel caso in cui si continui a perseguire la strada europea delle sanzioni; a distanza di due anni dalla vicenda, e con l'invasione dell'Ucraina, sono emersi dubbi e sospetti sulla collaborazione offerta dal Cremlino, in merito ai reali obiettivi del contingente russo, composto solo in parte da medici. Questo lascia aperto il mistero sugli accordi stretti in quell’occasione dal Governo italiano e quello russo. Invero, il sospetto emerso in queste settimane, è quello che vedrebbe la Russia aver usato la missione con lo scopo di inviare un'intelligence sanitaria in grado di sviluppare un vaccino contro il virus da SARS-COV2, il vaccino Sputnik, partendo da un campione di virus prelevato in Italia; in un tweet del 5 marzo il sindaco di Bergamo Giorgio Gori si chiedeva: "Col senno di poi è inevitabile tornare alla missione russa in Italia della primavera 2020. Sono testimone dell’aiuto prestato a Bergamo dai medici del contingente, ma va ricordato che a Pratica di Mare arrivarono più generali che medici. Fu aiuto, propaganda o intelligence?"; Anche nel corso della riunione del Copasir, in data 23 marzo 2022, è stata avanzata la richiesta di audire l'ex presidente Conte sulla missione in oggetto; se i fatti esposti fossero accertati, si paleserebbe una chiara lesione della politica interna nazionale, tanto più se portata avanti in assenza di un pieno coinvolgimento del Consiglio dei Ministri, avendo agito il Presidente Conte tramite iniziative del tutto personali e non condivise con gli allora ministri.

Si chiede di sapere:

 - se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se, all'epoca dei fatti, abbia coordinato e supervisionato la suddetta missione russa nella città di Bergamo;
 - se è a conoscenza del fatto che la delegazione russa in quei due mesi abbia avuto accesso ai dati sensibili riguardo ai pazienti affetti da Covid presenti nelle strutture sanitarie italiane;
 - se fosse a conoscenza dei contenuti dell'accordo siglato nell'aprile del 2021 tra l'istituto Spallanzani di Roma e l'istituto Gamaleya di Mosca
 - se sono stati condotti studi e ricerche sul Covid rispettando le regole di sicurezza medico-biologiche vigenti nel nostro Paese.