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Stefania Covello: "Italia Viva sarà la casa dei moderati e dei riformisti"

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L'intervista del "Quotidiano del Sud", a margine dell'evento a Cosenza.

Oggi alle 17, a Cosenza, presso il Cinema Modernissimo Italia Viva fa il suo debutto ufficiale incontrando i cittadini di Cosenza. Saranno presenti Ettore Rosato, vice presidente della Camera dei Deputati e coordinatore nazionale di Italia Viva, Stefania Covello, Ernesto Magorno e Silvia Vono.

Incontriamo Stefania Covello mentre è alle prese con gli ultimi preparativi in vista della convention di oggi. Renziana della prima ora è sempre stata accanto al suo leader anche quando ha avuto qualche ragione per compiere scelte diverse (vedi le scorse politiche).

Covello, a chi si rivolge Italia Viva?
«Ci rivolgiamo ai riformisti, ai cattolici, ai moderati per costruire un nuovo futuro politico per il Paese perché all'orizzonte si profilano tempi davvero bui».

A cosa si riferisce?
«Al di là della congiuntura economica che si prefigura molto negativa, penso al clima politico che stiamo vivendo a quello che definirei il salvinismo che è qualcosa che va oltre Salvini. Oggi il linguaggio politico è pieno di odio e livore, noi vogliamo riportare in politica il ragionamento, l'idea che non ci sono nemici da abbattere, ma avversari con i quali confrontarsi sul piano del merito. Ecco, il merito è una parola che a noi piace tantissimo. In base a quello selezioneremo gli ingressi in Italia Viva che ha l'ambizione di costruire una classe dirigente giovane e competente. Siamo sicuri che questa sia la strada giusta per attrarre il più grande partito italiano che è quello dell'astensionismo e che si è stancato di un populismo vuoto e rissoso».

Invece il Pd...
«Guardi mi è costato tantissimo abbandonare un partito che mi ha visto fra i fondatori e membro della commissione Statuto. Non a caso parlo di nascita del movimento perché prima del parto c'è sempre il travaglio. Nel Pd però - come ha detto Renzi - è venuta meno una visione del futuro»

Costruire una nuova classe dirigente non è facile...
«Noi ci proveremo con tutto l'entusiasmo possibile, con la nostra esperienza, con l'orgoglio della nostra storia riformista che, nella passata legislatura, abbiamo resa concreta con leggi come il "Dopo di noi" e strumenti validi come il Rei che andava potenziato anziché essere sostituito con il reddito di cittadinanza».

Vi occuperete anche di Mezzogiorno?
«È una nostra priorità».

Lo dicono tutti. 
«Ma noi durante il Governo Renzi lo abbiamo fatto davvero. Da responsabile del mezzogiorno per il Pd ho partecipato alla stesura dei Masterplan, i Patti per il Sud, le Zes»

Che hanno inciso poco, però…
«Si ma non perché fosse sbagliato lo strumento o non ci fossero finanziamenti. Il problema del Meridione è la sua classe dirigente, tutta impegnata in continue lotte intestine che da sempre impressionano Roma. Su questo concordo moltissimo con Renzi quando si è detto rammaricato di non aver utilizzato il lanciafiamme nel Sud e in Calabria in particolare. Se guardiamo a quegli strumenti emerge come i finanziamenti siano stati spesi in piccolissima parte. Per questo torno a dire che uno dei nostri obiettivi è creare classe dirigente».

Questa presentazione coincide con il voto per le regionali. Voi ci sarete?
«Guardi noi abbiamo varato il nostro simbolo circa un mese fa. È vero che intorno a noi c'è molto entusiasmo e tantissime richieste di adesione, ma siamo troppo gracilini oggi per presentare una lista nostra».

Pensate ad altre forme di partecipazione?
«Ci stiamo ragionando, ma è chiaro che ogni territorio fa storia a sé e ora la priorità è strutturarsi sul territorio».

Cosa ne pensa della gestione Oliverio?
«Cinque anni fa eravamo partiti con grande entusiasmo. Oggi arriviamo al traguardo in pessime condizione e quindi abbiamo fallito tutti anche se io alle primarie avevo espresso un'altra scelta rispetto ad Oliverio e poi ho lavorato più a livello nazionale che regionale per l'atteggiamento di chiusura del partito calabrese. Penso che la Calabria meriti ben altro viste le sue tante potenzialità. Peccato che manchi la consapevolezza di arrivare ad un minimo di autocritica».

Mi pare che anche il Pd ci stia mettendo del suo in questa vicenda...
«Non voglio certo prendere le difese di Oliverio, ma penso che la partita il Pd non la stia giocando affatto bene perché i gruppi dirigenti locali stanno portando il partito a fare errori davvero dilettanteschi».

E l'idea di fornire un contributo ai 5 Stelle?
«Un calabrese su due in marzo ha votato per loro, facendosi sedurre dalle loro proteste più che dalle loro proposte. Oggi li vedo in grande difficoltà perché vittime della loro stessa intransigenza. Purtroppo la realtà è molto più complessa dei social e per risollevare il Sud le suggestioni dei 5 Stelle e l'orribile idea del sovranismo non sono adatte».