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Coronavirus, sito Inps in tilt per bonus 600 euro: le reazioni dei parlamentari di Italia Viva

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Caos sul sito, durante il primo giorno per inoltrare le richieste.

Una partenza non delle migliori per il bonus da 600 euro destinato ai lavoratori autonomi: da ieri, infatti, era possibile presentare le domande attraverso il sito dell'Inps, ma accedere al portale dell'istituto di previdenza si è rivelato difficile, se non impossibile, fin dalle prime ore della mattina.

Quando diversi utenti segnalano, via social, di avere avuto accesso a dati personali differenti dai propri, entrando nell'area riservata, l'istituto conferma il problema in corso ma dice che è durato pochi minuti. A metà giornata, l'Inps è poi costretta ad adottare una soluzione più drastica: sul sito viene riportato il messaggio che il servizio non è più disponibile e che è cessata ogni possibilità di procedere. Pasquale Tridico, presidente dell'Inps, spiega: "abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, e anche stamattina, violenti attacchi hacker. Questa mattina si sono sommati ai molti accessi, che hanno raggiunto le 300 domande al secondo, e il sito non ha retto. Per questo abbiamo ora sospeso il sito". Una eventualità che, nel corso della giornata, viene poi smentita dal collettivo di hacker Anonymous Italia, che si prende gioco dell'Istituto, via Twitter.

Numerose le reazioni dei parlamentari di Italia Viva alla vicenda.

"Che succede sul sito Inps? Ritardi, comunicazione confusa. Inaccettabile che gli utenti, accedendo all'anagrafica, vedano i dati sensibili di altri iscritti", scrive su Twitter il coordinatore nazionale di Italia viva, Ettore Rosato. "Le scadenze erano evidenti da settimane, alla Pa il compito di non farsi trovare impreparati. Sistemiamo con rapidità", sottolinea Rosato.

"Una pagina nera per l'Italia. Abbiamo chiesto alla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Catalfo di venire in Senato a rispondere di questo pasticcio". Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva in Senato, lo scrive su Facebook, dove pubblica anche lo screenshot del sito dell'Inps. "Non si può improvvisare in momenti come questo. Tutto si poteva usare: le banche, le poste, i conti correnti, le card a domicilio. Tutto si poteva e si doveva fare tranne che prendere in giro la gente che ha passato la notte davanti al pc e sovraccaricarla di ansia aggiungendo problemi preoccupazioni all'emergenza sanitaria", conclude Faraone.

"Dopo il pasticcio del click-day, come se non bastassero le dichiarazioni offensive del Presidente Tridico - che farebbe meglio a scusarsi con italiani - e il sito fuori uso, l'Inps ha deciso di superarsi e in questo momento sta commettendo la più grande e clamorosa violazione di dati sensibili della storia d’Italia", scrive su Facebook Luciano Nobili, deputato di Italia Viva. "Accedendo al sito Internet, infatti, compaiono le informazioni personali di altri cittadini comprensive di dati personali, anagrafici, economici, di maternità.? Un disastro senza precedenti. Inps fermi immediatamente questo scempio e metta in sicurezza i dati degli italiani che gestisce", conclude Nobili.

La deputata di Italia viva, Maria Chiara Gadda, osserva: "Tridico prenda atto da solo che non è in grado di gestire questa fase, visto che non è nuovo a gaffe e disservizi e valuti se non sia opportuno presentare immediatamente le sue dimissioni. Quello che è accaduto sul bonus da 600 euro è davvero una pagina nera, indipendentemente dalla presenza o meno di presunti attacchi hacker".  "Tridico  - spiega Gadda - doveva innanzitutto chiedere scusa, a maggior ragione di fronte alle violazioni della privacy stigmatizzate persino dal Garante. Sentir parlare ora di accessi scaglionati, di fasce orarie divise tra patronati e cittadini non può che far aumentare la rabbia: perché non ci si è pensato prima? Davvero qualcuno all'Inps credeva che si potesse far partire simultaneamente centinaia di migliaia di domande senza che accadesse nulla?". "La gestione complessiva dell'inoltro della domanda di contributo per autonomi e partire Iva - conclude Gadda - è stata totalmente fallimentare, non basta un video al Tg1 per rimediare".

"Al netto del fatto che già in altre sedi avevamo fatto notare come la modalità del click day fosse uno strumento inappropriato per accedere ai bonus per gli autonomi, mi preme sottolineare come l'inefficienza di questo sistema informatico oggi abbia rivelato non solo una falla della struttura, ma soprattutto la scarsità di attenzione a ciò che concerne la privacy di ogni cittadino. Il sito dell'INPS è letteralmente in tilt, mostrando disfunzioni nella procedura e, fattore ancor più grave, rivelandosi strumento di veicolo di informazioni sensibili e private, dal momento che ha reso visibile dati e informazioni di tantissimi utenti", dichiara la senatrice Donatella Conzatti. "I lavoratori autonomi, oltre ad aver subito il danno di una misura di sole 600 euro in favore di pochi, con questo crash informatico sono anche vittime di beffa. Spiace constatare che, quando commercialisti e patronati avevano offerto il loro aiuto per svolgere al meglio le procedure di concessione del bonus, si sono sentiti rivolgere un sonoro rifiuto proprio dall'INPS ", conclude Conzatti, capogruppo di Italia Viva in commissione bilancio.

"Dopo l'incredibile flop del sito dell'Inps e il gravissimo disservizio per i bonus da 600 euro per autonomi e partite Iva, il presidente del Consiglio Conte ha il dovere di intervenire pubblicamente per spiegare cosa è successo, come è stato possibile un disservizio del genere e garantire ai milioni di cittadini che attendono l'aiuto dello Stato che quanto accaduto non si verificherà più e presto riceveranno i bonifici", scrive su Facebook la deputata di Italia Viva Giusy Occhionero. "Non si può pensare di rifugiarsi - sottolinea Occhionero - dietro le ipotesi di fantomatici hackeraggi, che anche il Sole 24 Ore ritiene poco probabili e comunque finora restano senza alcuna prova. Milioni di cittadini umiliati questa mattina meritano spiegazioni, a dargliele deve essere il capo del Governo, che gli italiani vedono ormai con cadenza settimanale in dirette Facebook da Palazzo Chigi".

"Per l’errore gravissimo dell’Inps, che ha pubblicato i dati personali e fiscali di innumerevoli utenti, centinaia di migliaia di partite Iva hanno ricevuto un danno che si aggiunge alla crisi economica in atto. Così lo Stato italiano pensa di gestire i dati? Non chiediamo le scuse pubbliche in ginocchio da parte di Tridico, ma che si assuma le sue responsabilità su un fatto gravissimo", dichiara il deputato di Italia Viva, Gianfranco Librandi.

Insomma, una giornata da dimenticare, che, in tarda serata, si conclude con il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi: durante l’incontro Italia Viva ha ribadito che serve "zero burocrazia" per tutto, in modo da evitare l’effetto Inps