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Coronavirus, Scalfarotto: "Assistenza ai rientri, ma si valuti il rischio"

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Intervista di Francesco Romani, "Gazzetta di Mantova", 23 marzo 2020.

Ulteriori indicazioni per i cittadini che si trovano in questo momento all'estero per motivi di lavoro, studio, tirocinio o in uno dei programmi Erasmus, vengono dal sottosegretario Ivan Scalfarotto che in queste settimane, con tutto lo staff della Farnesina, sta seguendo le vicende dei nostri connazionali fuori dai confini.

Le informazioni ufficiali vengono fornite in tempo reale sul sito del ministero (www.esteri.it/mae/it) che è utile consultare, per aggiornamenti.

«È una situazione senza precedenti. In tutto il mondo ci sono nostri connazionali che stanno provando a rientrare in Italia — spiega Scalfarotto — Come ministero siamo impegnati a seguire la situazione di tutti i nostri connazionali all'estero e fare in modo che siano assistiti nel miglior modo possibile: lo facciamo sia aiutandoli a riprogrammare i voli verso l'Italia sia, quando in un Paese estero c'è un numero di connazionali che lo consente, chiedendo alle compagnie aeree di organizzare voli speciali per riportarli a casa. È importante però che ciascuno, prima di decidere di partire, valuti anche il rischio di esporre, viaggiando, se stesso o gli altri a un maggior rischio di contagio — prosegue il Sottosegretario che recentemente ha seguito di persona alcuni casi mantovani — la regola "restate in casa" deve sempre essere tenuta in mente anche se, ovviamente, il ritorno alla residenza, al domicilio o all'abitazione è una delle fattispecie di necessità espressamente prevista dalla legge per uscire di casa, e vale dunque anche per poter rientrare in Italia dall'estero».

Le singole valutazioni devono tenere presente le condizioni della lunghezza del viaggio, del paese ospitante, dei trasporti, del luogo d'arrivo in Italia. «Recentemente ho ricevuto un messaggio vocale da un aeroporto del Nord Europa: era un ragazzo italiano che mi raccontava di alcune difficoltà incontrate al check in e potevo intuire dal brusio attorno a lui che stava parlando da una situazione di affollamento assolutamente non consigliabile. E ho poi ricevuto la richiesta di far tornare in Italia con un lunghissimo volo una signora di ottant'anni, in buona salute, dal Sud America per riavvicinarsi alla famiglia. Ecco — conclude l'esponente di Italia Viva — in entrambi i casi ho pensato che questi nostri connazionali per poter rientrare a casa stavano sicuramente esponendosi a un rischio importante e che sarebbero stati probabilmente maggiormente al sicuro restando protetti nei loro luoghi di partenza e osservando meticolosamente le prescrizioni sanitarie che tutti ormai conosciamo».