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Coronavirus, Rostan: "Garanzie a famiglie e bambini sotto la soglia di povertà"

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L'intervento della parlamentare di Italia Viva.

“Dopo l’approvazione del decreto Cura Italia serve l’impegno del governo a farsi garante anche del sostegno alle famiglie che sono rimaste senza alcuna forma di reddito o che sono piombate nella condizione di povertà assoluta in seguito alla perdita del posto di lavoro di uno o di entrambi i coniugi. Esiste in Italia un esercito di 10 milioni di ‘invisibili’, quelli che vivono al limite o sotto la soglia di povertà, che in larga parte continuano a rimanere esclusi dalle misure emergenziali per il coronavirus adottate dal governo e dagli enti locali. Molti di loro sono minorenni che spesso vivono lontani dal nucleo familiare che non è in grado di sopportare la carenza di risorse economiche".

"È indispensabile procedere all’individuazione puntuale di questi nuclei familiari attraverso la rete dei servizi sociali, delle parrocchie, delle associazioni e degli enti di solidarietà perchè vengano messi nelle condizioni di potersi approvvigionare di mascherine e guanti oltre che a essere guidati nelle richieste di buoni pasto e di assistenza sanitaria. Nessuno deve essere lasciato solo”.

Lo ha dichiarato Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera.

“Il fronte dell’emergenza sociale si allarga progressivamente – prosegue la deputata di Italia Viva – come dimostrano i dati presentati da ‘Save the children’ che ci mettono in guardia sugli effetti economici del Covid19 che potrebbero produrre un altro milione di bambini che vivrà al di sotto della soglia di povertà. La circostanza che più del 65 per cento delle famiglie attenzionate dall’Organizzazione abbia ridotto in modo consistente gli acquisti dei beni alimentari e non abbia risorse per quelli sanitari è molto più di un campanello d’allarme. Inoltre, se solo una su dieci di queste famiglie ha in casa un tablet e una su tre un computer, mi chiedo come possano procedere ad effettuare le pratiche telematiche per l’ottenimento di ciò che gli spetta. Lo Stato deve farsi garante anche di queste necessità”.

“I 400 milioni destinati ai buoni pasto sono un passo importante ma adesso bisogna concentrarsi sulle famiglie in maggiore difficoltà – conclude Rostan – a partire da quelle che devono fare i conti anche con le fragilità legate ad esempio alla disabilità psichica o motoria di uno o più componenti. L’impossibilità di praticare le terapie, di avere adeguata assistenza domiciliare, di poter usufruire di una preziosa valvola di sfogo offerta dai centri di riabilitazione o dalle associazioni di volontariato rendono ancora più complesso lo stato di isolamento sociale. La ripartenza deve riguardare tutti, nessuno escluso”.