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Coronavirus, Migliore: "Bene il rinvio ma ora ripartire. Assurdo non utilizzare il Mes"

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Intervista di Luigi Roano, "il Mattino", 21 aprile 2020.

Gennaro Migliore parlamentare di Iv partiamo dalla data per elezioni regionali: è saltata la data di luglio se ne parla tra settembre e novembre per votare.
«Il procedimento elettorale non sono solo le urne, ma anche la campagna elettorale, la raccolta delle firme e tanto altro. È ragionevole andare a votare oltre l'estate ora questa ragionevolezza deve esserci anche per la fase 2, la ripartenza».

Vale a dire?
«Nulla sarà come prima ci sono elementi della crisi che ci porteremo per molto tempo e bisogna evitare la carestia. Non mi rassegno all'idea dell'assistenzialismo permanente. Magari è un'idea di qualcuno nel mio Governo di non far ripartire l'economia e a me non piace».

Cosa non la convince? Con chi ce l'ha?
«Non è più una discussione, ma una pagliacciata non accedere ai 37 miliardi messi a disposizione dal Mes a condizioni vantaggiose e con un utilizzo ad ampio spettro. Denaro che costerebbe meno di qualsiasi emissione di bond. Con quella cifra, rimetteremmo in sesto tutto il sistema sanitario. Invece, siamo nella paradossale situazione dove c'è chi vuole rilanciare l'economia tagliando risorse al sud e qualcuno altro nel M5S che rifiuta i 37 miliardi. Ne parlassero anche con i governatori sono sicuro che risponderebbero che con quella somma si farebbero assunzioni nella sanità e si rilancerebbe la medicina territoriale che ci avrebbe fatto evitare tante morti».

Ha parlato di governatori, è accesa la discussione su Vincenzo De Luca e sulla diaspora nord contro sud...
«De Luca ha fatto un ottimo lavoro nell'individuare le priorità e mi aspetto altrettanto nel lanciare la fase 2».

Cioè non aspettare il 4 maggio?
«La sua rigidità è stata ed è funzionale a questo secondo step. Sono stati superati in questa fase anche tanti luoghi comuni sui napoletani che non rispettano le regole. Ora De Luca acceleri sulla ripresa e sburocratizzi il più possibile. E come ha detto il presidente degli industriali Vito Grassi l'accesso al credito per le imprese deve essere immediato».

Non dipende solo da De Luca. 
«No certo, ma dal Governo che deve impegnarsi di più su questo tema. Poi serve una certosina lista di quelle che possono essere le riaperture».

A Napoli e in Campania la sofferenza è ovunque.
«Il tessile, il turismo per fare un esempio, a Napoli sono fondamentali. Hanno già perso mezza stagione se non c'è la ripartenza sono guai seri. Bisognerà in ogni caso intervenire sulle detassazioni».

Cosa propone lei e il suo partito?
«Detassazione sugli immobili a uso commerciale e produttivo. Sul turismo serve sostenere la filiera: accoglienza e cultura, il mare e la filiera del food. Mi lascia dire una cosa sui lavoratori dello spettacolo?».

Prego. 
«A quelli che fanno spettacolo dal vivo va garantito un sostegno diretto. Magari coinvolgendo la Rai, nella sede napoletana c'è un grande teatro, si potrebbero registrare spettacoli e poi mandarli in onda». 

A Napoli e in Campania il settore della ristorazione chiede a De Luca il delivery.
«Sono d'accordo e penso che si troverà una soluzione a breve e a proposito di enti locali non ho capito ancora qual è la fase 2 del Comune».

Cosa si aspetta dal sindaco Luigi de Magistris?
«Dico che a due mesi dall'inizio dell'emergenza non c'è nessuna programmazione e il sindaco non ci dice che fine ha fatto la cabina varata su questo tema. Dopo la sbornia populista è tempo di tornare alle competenze. A Napoli non si è capito qual è il ruolo delle Istituzioni. Abbiamo avuto la fortuna di una Regione subito reattiva a de Magistris consiglio meno proclami e più fatti».