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Coronavirus, Lisa Noja: "Ricordiamoci dei più fragili"

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L'intervento della parlamentare di Italia Viva, pubblicato da "Milano - la Repubblica"

Non illudiamoci: non c'è fase 2 senza sicurezza sanitaria e assistenza sociale. Possiamo far finta di eludere il tema e cercare di non pensarci perché giustamente presi dal desiderio che tutto (a cominciare dall'economia reale e dal lavoro) riparta, ma la realtà non la si può ingannare. Abbiamo visto troppe volte in questi mesi come proprio le semplificazioni, o le pericolose sottovalutazioni, possano fare dei danni.

E quindi quel che vogliamo dire è che manca, soprattutto in una regione ferita e segnata tragicamente come la Lombardia, una vera volontà di mettere in campo un nuovo sistema di assistenza ai più fragili. Un nuovo sistema che ogni giorni è più urgente. Telemedicina, dispositivi di sicurezza, assistenza nelle case, organizzazioni di alberghi (e non solo qualche parziale esperienza) per affrontare la quarantena, interventi nelle case di riposo (una vera e propria vergogna lombarda) e nelle residenze per persone con disabilità, politica dei tamponi e rete di sicurezza per i più fragili in caso di ricoveri dei familiari, sostegno ai medici di base: l'elenco è lungo e potremmo continuare.

La fase 2 allora non può essere affrontata prescindendo da questi fronti ma, anzi, può e deve essere il momento in cui avere il coraggio di riconoscere e correggere ciò che nell'assistenza sanitaria e sociale non ha funzionato fin qui e di dimostrare la lungimiranza di ripensare a un welfare più capace di rispondere ai bisogni delle persone. Possiamo uscire dalla pandemia con diseguaglianze ormai così profonde da essere incolmabili o con un sistema più capace di ridurle e prevenirle. Deve essere chiaro che l'una o l'altra strada dipendono anche dalle scelte di queste settimane. Settimane nelle quali gli alibi dell'emergenza non potranno valere più per nessuno e per nessuna istituzione.