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Coronavirus, Brindisi, Palmisano e Carbonella: "Tamponi, sorveglianza attiva in provincia"

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L'intervento dei coordinatori provinciali di Italia Viva. 

"Eravamo certi che la gestione sanitaria derivante dalla pandemia da coronavirus non sarebbe stata facile da affrontare, soprattutto per la nostra provincia , colpita severamente dal piano di riordino, con il solo Ospedale Perrino di Brindisi come riferimento. Non possiamo non sottolineare che una delle principali problematiche è legata da sempre alla carenza di posti in terapia intensiva, a fronte di 400 mila abitanti in tutta la provincia".

"Per questo ci siamo mossi tempestivamente già all’inizio dell’emergenza, chiedendo più volte, l’ultima il 2 aprile, una sorveglianza attiva e manifestando la necessità di dotare tutti gli operatori sanitari di DPI a norma, per proteggere il personale in prima fila nella pandemia. È altrettanto vero inoltre che le organizzazioni sindacali insieme all’ordine dei medici già nello scorso mese di marzo, avevano manifestato forti preoccupazioni sia per le carenze di dispositivi di protezione che per una inefficace separazione dei reparti Covid da quelli no Covid all’interno del Perrino, necessaria per evitare rischi di contagio".

"Nella conferenza dei sindaci della Provincia di Brindisi, alla presenza di tutti i Sindaci, del Prefetto e del Direttore Generale della Asl, la stessa Direzione Sanitaria aveva garantito una serie di interventi in sinergia con i comuni della Provincia, in particolare il potenziamento del laboratorio analisi del Di Summa, una rimodulazione dei percorsi per i pazienti Covid all’interno dell’Ospedale ed una maggiore chiarezza sulle future scelte per la gestione dell’emergenza nella nostra Provincia. Ad oggi, però, ci preme ribadire e mettere in evidenza il forte ritardo sia nell’utilizzo che nella velocità di predisposizione delle analisi dei tamponi. Eppure il tempo non è mancato. Alla luce degli ultimi accadimenti, che hanno visto contagiati numerosi operatori sanitari e degenti del centro riabilitativo San Raffaele di Ceglie e della residenza per anziani “Il Focolare” di Brindisi, con un numero abnorme di positivi al Coronavirus, si impone da parte della Direzione Sanitaria, l’assunzione di scelte importanti ed incisive, non più rinviabili".

"Esprimiamo grande preoccupazione per la situazione in corso, arriverà anche il tempo delle risposte; per adesso chiediamo che si intervenga urgentemente con dispositivi che siano davvero IDONEI e certificati, e che si ricorra immediatamente all’esecuzione a tappeto di tamponi, avvalendosi anche di test sierologici su tutto il personale medico, infermieristico, ausiliario e personale del 118 e a tutti quegli individui che sono entrati in contatto con persone risultate positive, comprese le RSA e le RSSA. Questo si rende necessario per scongiurare una volta per tutte l’insorgenza di nuovi focolai in tutta la nostra provincia, la quale risulta, sulla scorta dei dati che ci vengono forniti dal bollettino epidemiologico giornaliero, come la più colpita dai contagi in riferimento al numero degli abitanti. Auspichiamo che queste nostre riflessioni non siano lette alla stregua di una speculazione politica, ma sono proposte concrete ed utili per il superamento di questa delicata e unica fase emergenziale".

Così, in una nota, Tiziana Palmisano e Alessio Carbonella, Coordinatori provinciali di Italia Viva Brindisi.