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Coronavirus, Bellanova: "Regia nazionale per l'aiuto agli indigenti"

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"Giornale di Brescia", 30 marzo 2020.

«L'emergenza alimentare è un tema serio, per questo dico che alla drammaticità del tema deve corrispondere la serietà delle misure». Il ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova torna a chiedere una 'regia nazionale', un coordinamento centralizzato «perché non tutto si può «caricare sulle spalle dei Comuni e può essere affrontato e risolto con i soli buoni pasto. Non dobbiamo - dice -perdere tempo in sindromi da annuncite».

Le difficoltà alimentati mordono l'intero Stivale, da Nord a Sud del territorio, accentuate in questi giorni dal coronavirus e dalle restrizioni comportate dalla quarantena. L'emergenza sanitaria sta infatti mettendo in ginocchio il Paese e tutti gli italiani, che in molti casi, a causa della misura di contenimento contro il Covid-19, stanno perdendo il posto di lavoro o chance di guadagnare, il tutto associato al delicato problema del numero degli indigenti (2.7 milioni secondo Coldiretti), con la Campania leader nella penisola per bisognosi.

Si corre quindi ai ripari nel tentativo di rispondere alla situazione di emergenza e di aiutare i più bisognosi prevedendo, con il decreto Cura Italia, l'aumento di 50 milioni del fondo per l'aiuto agli indigenti. La ripartizione dei fondi sarà decisa oggi e la Coldiretti chiede ai Comuni che, attraverso le risorse stanziate per l'acquisto di cibo, si punti sui prodotti Made initaly.

«Un dato è evidente» dice ancora il ministro Bellanova: la platea delle persone più fragili è destinata tragicamente ad ampliarsi. «Penso - dice il ministro -a figure differenti: quelle che fino a ieri erano occupale nelle collaborazioni domestiche, ad esempio, e che adesso sono costrette a rimanere a casa, quelle occupate nei lavori saltuari, quelle partite Iva che se non lavorano, e non guadagnano, non sanno già adesso come fare. Per questo - aggiunge - ho parlato di un segnale immediato che deve arrivare a queste persone e continuo a ritenere come essenziale osta regia nazionale, un coordinamento centralizzato perché non tutto si può scaricare sulle spalle dei Comuni e può essere affrontato e risolto con i soli buoni pasto».

«Non dobbiamo perdere tempo in sindromi da annuncite - dice - è necessaria una mappatura puntuale delle situazioni; il coinvolgimento attivo degli enti caritativi e del terzo settore, della distribuzione: la messa a punto di strumenti capaci di sostegno quanto più puntuale ma anche discreto perché sappiamo quanto possa essere difficile confessare di non avere da mangiare; il rafforzamento del Tavolo indigenti, con cui intendo confrontarmi quanto prima. Noi abbiamo un obbligo - conclude il ministro - garantire le persone, non esporle. E dobbiamo garantire tutti».