Governo Matteo Renzi

Il coraggio di andare oltre le vecchie illusioni

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La scelta di dare vita a un nuovo governo, sostenuto da una nuova maggioranza, affidato al Presidente del Consiglio del governo precedente, ha generato uno scenario di grande confusione.

Non è per nulla facile districarsi in questo groviglio di elementi che, a seconda dei punti di vista, vengono proposti come opportunismi e scaltrezze, la famosa "manovra di palazzo" o come saggio riferimento alle Istituzioni e alla Costituzione, omaggio della democrazia rappresentativa.

 

Per tentare una lettura, partiamo da alcune certezze.

- Il Movimento 5 Stelle ha l'indiscussa primogenitura del neo-populismo in Italia. Chi pensa che i grillini abbiano subito la Lega, sbaglia. E' la Lega che, con Salvini, si è grillizzata, rinnegando la sua identità originaria.

 

- Il neo-populismo italiano affonda le sue radici nel peggio della cultura politica della destra, ma, soprattutto, della sinistra: la retorica del "popolo", l'apologia del ribelle contro i "poteri forti", l'idea che l'infelicità degli individui derivi dal fatto che governano i cattivi e i disonesti, il pauperismo, l'assistenzialismo, la stessa apologia dei pensionati (le pensioni non si toccano), in buona parte il giustizialismo e il bacchettonismo.

 

- La contraddizione principale odierna è rappresentata dal confronto tra il polo neo-populista rappresentato da M5S, Lega e FdiI e il polo che non c’è. Si, il polo alternativo al neo-populismo non c’è. O meglio, non c’è ancora. Così si finisce per ripiegare sull'illusione che l'alternativa al neo-populismo sia rappresentata da una destra liberale (la tesi di Mara Carfagna) o dalla "sinistra", magari da una sinistra per l'ennesima volta “rifondata”.

C’è chi vede nell'alleanza che sostiene il Conte bis, l'embrione della nuova sinistra, della sinistra 4.0. Da questo punto di vista, risulta emblematica la scena dei partecipanti alla Festa de l'Unità che cantano Bandiera Rossa nell'attesa del comizio di Nicola Zingaretti: la nuova alleanza sancita dal nuovo governo rappresenterebbe la riscossa del popolo.

 

Costoro considerano i grillini come "compagni che sbagliano" o meglio, come compagni che hanno sbagliato e pensano che in fondo ciò che ha contaminato i buoni propositi pentastellati sia riconducibile agli interessi privati di Casaleggio: superato questo ostacolo, si potrebbero finalmente integrare i due populismi, quello comunista e quello grillino. No. L'alternativa al neo-populismo non può che nascere dai paradigmi della nuova epoca, non può che nascere oltre lo schema destra/sinistra. Occorre un grande sforzo elaborativo e generativo, lontano dai vecchi e polverosi steccati novecenteschi.

 

Il Conte bis nasce, si sa, grazie alla presa di posizione di Matteo Renzi. Egli ha forse proposto un'alleanza politica tra PD, 5 Stelle e LEU? Non ha forse sempre parlato di Governo Istituzionale? Il fatto che si sia giunti a un governo così fortemente caratterizzato da un'alleanza politica, è, semmai, responsabilità  della miopia di Forza Italia e anche di Più Europa che hanno, di fatto, rinunciato a giocare un qualunque ruolo e finiscono per rintanarsi in un anonimato irrilevante.

 

Sta di fatto che la reiterata miopia di Forza Italia e le ennesime illusioni della sinistra, ampliano ulteriormente lo spazio politico per una forza autenticamente alternativa al grillismo e, in generale, al neo-populismo. Chi può più realisticamente occupare questo spazio?

 

La flebile illusione di Più Europa ha avuto vita ben breve, Matteo Renzi è oggi l'unico leader che può adempiere a questo storico compito. Per questo ho scelto di aderire ai Comitati di Azione Civile, costituendo il Comitato Umanisti 4.0. al fine di rafforzare nel mondo "renziano" la convinzione della necessità  della nascita di una nuova forza politica e smorzare l'illusione che la via consista nel rafforzare la visibilità  di Renzi all'interno del PD.

L'incertezza e la confusione di questo attuale, squadernato scenario, potrebbero essere solo la premessa di una fase nuova ed entusiasmante.

 

di Alessandro Chelo (Comitato Umanisti 4.0)