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Conzatti: "Sono e resto europeista e autonomista"

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Intervista di Ma. Da.,"Corriere del Trentino", 20 settembre 2022.

Donatella Conzatti, senatrice di Italia viva e candidata nel collegio di Rovereto, al Senato, per l'Alleanza democratica per l'Autonomia. Prima di tutto: era necessario tornare al voto?
«La risposta è no. Non era il momento giusto e non era nemmeno opportuno, era noto da tempo che l'autunno sarebbe stato complicato da guerra e crisi energetica. In un momento di questo tipo serviva un governo autorevole di unità nazionale che chiamasse tutte le forze polltiche a fare la propria parte con responsabilità. Chi ha aperto la crisi, il Movimento Estelle, ma anche chi ha negato la fiducia a Draghi uscendo dall'Aula, Lega e Forza Italia, ha commesso un grave errore».

La fine di un governo per una Provincia Autonoma come la nostra che lavora per attuare nuove competenze implica una sola cosa tempo perso. Quali sono le grandi partite ferme?
«l fascicoli aperti sono tanti. Sul tema della concessione del Brennero abbiamo scritto le norma del partenariato pubblico-privato, A22 ha presentato il piano che dovrà essere approvato dal Mims, il ministero per le infrastrutture e la mobilità sostenibile; poi verrà messo a gara lasciando prelazione, una sorta di diritto di primogenitura, alla società Autobtennero. In questa fase il piano non è stato approvato, quindi siamo nelle condizioni di dover spiegare tutto da capo all'esecutivo che sarà. Ma altrettanto dirimente è il tema delle concessioni idroelettriche. Con un mio emendamento abbiamo spostato la data di scadenza delle concessioni, allineandola al 2024, con le date nazionali. Ma ci sono norme di attuazione e decreti attuativi da scrivere e per noi significa energia. Poi ci sono altre partite importanti».

Quali?
«La riforma fiscale, perché Lega e Forza Italia sbandierano la Flat tax ma negano percorsi di riforma. Senza dimenticare le norme di attuazione per l'accreditamento del centri dedicati agii uomini maltrattanti. La vita del governo è breve e si dovrà aspettare, ma i femminicidi continuano».

La sua è stata la candidatura più discussa. Nel 2018 era in Forza Italia e fu eletta con i voti della coalizione del centrodestra. Pensa che gli elettori del Pd capiranno?
«Per cominciare Fratelli d'Italia e Lega non sono mal stati parte della mia storia politica in alcun momento. In Parlamento anche quando la Lega è stata al governo ero saldamente in opposizione. Quando il centrodestra si è compattato all'opposizione io sono quindi passata a sostenere un governo costruttivo. La mia è una chiara storia da centrista. Oggi come ieri la volontà è quella di costruire e la mia storia politica dimostra che se si resta coerenti ai propri valori, come ho sempre fatto, si garantisce affidabilità. A guidarmi sono sempre i principi fondanti: europeismo, autonomismo, parità. Ci sono partiti che mantengono la stessa etichetta ma stravolgono la base valoriale».

L'accordo trentino è stato un passaggio quindi naturale?
«Oggi abbiamo costruito un bel progetto che viene da lontano. Con Azione e Italia viva abbiamo eletto i sindaci di Trento e Rovereto. Stavamo già lavorando alla carta dei valori per il 2023 quando il lavoro si è interrotto per le elezioni politiche: era naturale restassimo a quel tavolo. E le segreterie nazionali hanno capito il valore territoriale».

In caso di elezione entrerà nel Gruppo per le Autonomie?
«Per prima cosa attendiamo la fiducia dei cittadini, poi ho sempre lavorato a stretto contatto con il Gruppo delle Autonomie e continuerò a farlo».