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Conzatti: "Dopo la crisi un governo più solido"

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L'intervento pubblicato da "l'Adige", 14 gennaio 2021.

Le dimissioni di Bellanova, Bonetti e Scalfarotto, le due ministre e il sottosegretario di Italia Viva, sono arrivate ma la senatrice Donatella Conzatti è ottimista e convinta che da questa crisi si possa ripartire per dar vita a una coalizione più forte e coesa. «Questo momento di scontro all'interno della maggioranza è servito e credo che se non ci fosse stato sarebbe stato un male per l'Italia, che ha bisogno di un progetto politico coeso».

Sono le 4 e mezza del pomeriggio e Donatella Conzatti dall'aula del senato, dove è in corso il dibattito sulle comunicazioni del ministro Speranza, commenta soddisfatta e sollevata le parole distensive appena pronunciate fuori da palazzo Chigi dal premier Giuseppe Conte. Dopo un colloquio con Mattarella il presidente del consiglio ha cambiato toni e temi rispetto al giorno prima, quando aveva liquidato Italia Viva dicendo che il governo avrebbe potuto fare a meno del partito di Matteo Renzi. «Conte ha modificato il suo atteggiamento grazie al presidente della Repubblica.

Ieri il suo portavoce parlava di "asfaltare" il nostro partito. Adesso il premier dice di essere pronto a dialogare con i partiti della maggioranza, che in fondo è quello che abbiamo sempre chiesto» ricorda Conzatti, che eletta nel 2018 nelle file di Forza Italia era passata ad Italia Viva nel settembre del 2019, dopo dopo la nascita del partito. Per tutto il 2020 la politica nazionale è stata pesantemente condizionata dall'emergenza Covid, una situazione che ha finito per comprimere il dibattito parlamentare e il ruolo dei partiti. Da qui la ribellione di Renzi e dei suoi, che hanno contestato in particolare il mancato ricorso al Mes e i contenuti del Recovery Fund. «Il nostro problema era di avere delle idee ma non venire ascoltati, io stessa ho vissuto questo atteggiamento per un anno intero in commissione bilancio» dice Conzatti.

Ma secondo la senatrice il braccio di ferro sul Recovery Fund con cui si è aperto il 2021 ha il merito di aver rimesso al centro il lavoro dei partiti e dei loro leader, dando il via a una nuova fase. «Noi ai primi di novembre avevano già detto a Conte che bisognava voltare pagina a ma l'invito non era stato accolto dando il via a un'escalation di polemiche, adesso l'atteggiamento è cambiato. lo da parte mia ho sempre lavorato per ricucire perché l'Italia ha bisogno di un progetto politico coeso e solido, credo che sia indispensabile andare in quella direzione».

Certo la senatrice Conzatti si rende conto che i distinguo e l'atteggiamento del suo partito rischiava e rischia di essere visto dall'opinione pubblica come un'impuntatura che i cittadini fanno fatica a capire e leggono semplicemente come la voglia di Renzi di contare di più e di far pesare i numeri, il fatto di essere probabilmente ancora indispensabile per la maggioranza. «Capisco che i cittadini possano far fatica a capire le ragioni profonde di questa crisi - dice - ma credo che se lo sbocco sarà un governo più solido e coeso il nostro sarà stato uno strappo non solo utile ma indispensabile». Ieri pomeriggio Conzatti era peraltro ancora convinta che le aperture del premier avrebbero portato a un congelamento della crisi, invece le dimissioni di ministre e sottosegretario meno di due ore dopo sono state confermate da Italia Viva. Durante la conferenza stampa però, rispondendo alle domande dei giornalisti, Renzi ha escluso la possibilità che si vada al voto anticipato («Non ci crede nessuno»).

Dalle ministre e dal sottosegretario è arrivata la conferma del disagio vissuto negli ultimi mesi in un governo che continua a lavorare per decreti e - questa l'accusa - non condivide scelte cruciali per il futuro, come quelle del Recovery Fund. Ma l'unica alternativa a questa alleanza è la sostituzione di Italia Viva con i cosiddetti "responsabili", ipotesi che Mattarella avrebbe scoraggiato restringendo il campo ad un Conte III con gli stessi protagonisti. «Restiamo comunque disponibili a un accordo di legislatura con questa maggioranza, se ci vorranno» conferma Conzatti in serata. Dopo il chiarimento allora avanti fino al 2023? «Non corriamo troppo, ma se si trova un buon progetto condiviso mi auguro di sì» chiosa la senatrice trentina.