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Conzatti: "Al fianco di Renzi nella crisi"

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Intervista di Gianpaolo Tessari, "Trentino" 16 dicembre 2020.

Anche in politica non sono giorni facili per nessuno. E per il leader di Italia Viva Matteo Renzi meno che mai. L'ex premier si è detto pronto a staccare la spina al governo Conte in un momento in cui gli italiani, alle prese con tutte le drammatiche conseguenze del covid, non hanno certo voglia di salti nel buio. Ma Renzi, cui va dato atto di aver piazzato in queste ore una serie di paletti contro una gestione ristretta del Recoverv Fund rischia anche di suo. Che cosa? Di essere nuovamente accusato di cercare poltrone. E se tutto dovesse rientrare, di aver gridato il più classico degli "al lupo, al lupo".

La senatrice Donatella Conzatti (che per fare squadra con Renzi in Italia Viva non ha esitato a salutare il centrodestra) in questo colloquio offre un'interpretazione autentica sul caso.

Senatrice Conzatti il leader del suo partito si sta prendendo qualche rischio, no?
Per quanto riguarda il Recovery Fund Renzi ha sottolineato per primo la situazione insostenibile di quella sorta di cabina di regia ristretta che ora tutti in maggioranza hanno detto di non volere. Oltre all'opposizione. Il presidente Conte non potrà certo andare avanti negando la centralità del Parlamento. E che non spetti alle Camere decidere sull'utilizzo di queste risorse. Un passaggio che è stato sollecitato proprio da Italia Viva.

E su tutto aleggia il Covid.
Ma spesso il governo si è fatto scudo, si è protetto con la pandemia. Invece noi abbiamo bisogno di un esecutivo che protegga gli italiani dalla pandemia. con scelte coraggiose e tendenzialmente lungimiranti. Sia Draghi che Prodi in questi ultimi giorni hanno detto parole chiare.

Come avete vissuto in Parlamento nove mesi di decreti del presidente Conte a cui non avete potuto dare alcun contributo?
Nella prima fase dell'anno i Dpcm le Camere non li vedevamo nemmeno. Li leggevamo anche noi sui giornali. Adesso i decreti li convertiamo ma va detto che lo abbiamo fatto con qualche cosa che pesa come sei leggi di bilancio in un anno. Le faccio l'esempio del "Ristori" affrontato con una sola "lettura" al Senato in 15 giorni. La situazione si è sbilanciata, non c'è un potere legislativo nella sua pienezza ed in questa fase storica il Parlamento dovrebbe tornare centrale.

E su questo doppio binario Roma-Bruxelles, per il Recovery, come vi muovete?
Con la nostra ministra Bellanova è impegnata in Europa oggi (ieri) non c'è stato l'incontro tra Con te e Renzi ma noi in queste ore stiamo comunque preparando un dossier da consegnare. La nostra richiesta è quella di tornare a lavorare collegialmente. Va cambiato il metodo.

La parola che fa storcere il naso, rimpasto, c'è ancora?
Per quanto mi riguarda va cambiato di sicuro il metodo ma per affrontare questa crisi vanno messe pure in campo le migliori risorse che ci sono. Ma Conte ritiene che la sua squadra di governo sia la migliore del mondo, sono parole sue. Non è un problema di persone ma di fare le cose per bene.

La gente capirebbe se Renzi ora staccasse la spina al governo?
lo non credo sia questa la sua intenzione. L'obiettivo è quello di cambiare modo di lavorare.

Ma pure per il leader del suo partito il passaggio politico è delicato, non trova?
Non e delicato per Renzi ma per Conte. È sua la responsabilità del governo ed è lui che deve dare le risposte ai cittadini. Se il cambiamento di metodo che chiede Italia Viva non va in porto non è Matteo a rischiare ma gli italiani. Mi auguro che il premier lo colga, anche il Pd con il capogruppo Marcucci qui al Senato lo sta ripetendo da tempo.

Senta per quanto riguarda la situazione del Trentino che lettura avete a Roma?
La verità: mi pare che la giunta provinciale non si stia muovendo con le necessarie chiarezza e determinazione. Il governatore Fugatti è sempre al traino delle scelte nazionali e non ci pare stia prendendo le decisioni che l'Autonomia gli consentirebbe. E rispetto a quanto fa Roma è spesso in ritardo. Mancano le idee perché gli strumenti sono sempre quelli.