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Comune di Palermo, Faraone, Scoma e Tamajo: "Mai proposto l'allargamento alla Lega"

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La nota pubblicata dal "Giornale di Sicilia", 19 aprile 2021.

«Se c'è qualcuno che ha tradito il programma e le aspettative dei cittadini questo è innanzitutto il sindaco ed è sotto gli occhi tutti. Palermo è abbandonata e lo scaricabarile di Orlando è francamente patetico». Dopo giorni di vertici, riserve e riflessioni ieri arriva la sintesi di Italia Viva che non ricuce lo strappo ma resta (strategicamente) aperto a soluzioni: lavoriamo con le forze che ci vogliono stare, altrimenti via gli assessori. Che non si sono dimessi.

«Invece di fare autocritica e ammettere le proprie responsabilità di fronte alla gravità della situazione economica e sociale in cui versa la città - scrivono i consiglieri nella nota firmata anche da Francesco Scoma, Edy Tamajo e Davide Faraone - Orlando continua ad usare patetici diversivi, scaricando la responsabilità dell'immobilismo sul consiglio comunale e agitando lo spettro di Salvini e della Lega, fantasmi buoni solo per la sua propaganda. La città è isolata, allo sbando ed è questa la cruda realtà che il sindaco non racconta. Non ci sono soldi in cassa, il bilancio non si può chiudere, le partecipate sono al collasso, i cantieri sono fermi, nessuna opera di manutenzione appaltata da due anni, i cimiteri una vergogna nazionale, i ponti a rischio crollo».

Nonostante si sia creato un distacco, Italia Viva vuole restare fedele al mandato popolare del 2017: «Siamo consapevoli che non si può sprecare questo anno e mezzo che ci separa dalle elezioni, a maggior ragione nel bel mezzo dell'emergenza Covid. Per questo abbiamo chiesto una svolta radicale, un nuovo governo capace di affrontare e risolvere le tante emergenze della città. Una squadra dei competenti, dei migliori, sostenuta da tutte le forze politiche che ci stanno, proprio come il governo Draghi. Mai abbiamo proposto l'allargamento della maggioranza alla Lega come mistificando afferma pateticamente il Sindaco Orlando. Una sfida collettiva e unitaria da intraprendere in sintonia con il governo Draghi e con il massimo della condivisione di tutti gli attori in campo, dalle forze politiche alle categorie imprenditoriali e ai sindacati della città. Il danno non è Italia Viva che chiede di uscire dall'immobilismo, ma un sindaco che non riesce più a guardarsi intorno. Noi una mano la vogliamo dare alla nostra città, non al sindaco».