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Comunali 2021, Napoli, Migliore: "Primarie, giusto farle. Parliamone dopo il voto"

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Intervista di Adolfo Pappalardo, "il Mattino", 16 settembre 2020.

«Trovo abbastanza surreale che il segretario del Pd inizi questa discussione a 5 giorni dalle regionali», è la prima stilettata di Gennaro Migliore, parlamentare di Italia Viva, contro il dirigente democrat Sarracino che ha bocciato le primarie per la scelta del candidato sindaco di Napoli. «Senza contare come si apra ad un'alleanza con l'M5s alla vigilia di un voto dove i grillini sono avversari di De Luca: fossi il governatore sarei molto irritato dopo questa sortita. Si parla di alleanze con i 5 Stelle e magari anche con de Magistris: mi sembra una pulsione al suicidio, di fronte a una scadenza così importante e con un sindaco che fa assist con Caldoro, il candidato di centrodestra».

Onorevole Migliore, il segretario Pd archivia in un colpo solo le primarie: saranno i partiti a scegliere. Cosa ne pensa?
«Trovo assolutamente fuori tempo le dichiarazioni di Sarracino che dovrebbe impegnarsi, come stiamo facendo noi, per il voto delle amministrative e delle regionali».

Bisognava discuterne dopo?
«Sicuramente ora è intempestivo: non dimentichiamoci che il governatore De Luca fu scelto con le primarie interne del Pd. E poi voglio vedere prima l'esito delle scelte calate dall'alto a Pomigliano e Giugliano. Lì si è scelto a tavolino di essere alleati con i 5 stelle mentre in Regione, il discorso è totalmente opposto. Sembra dimenticarlo..».

Quindi lei rimane sulle primarie.
«Prima ancora di formule, quello che mi sento di dire è: continuiamo a lavorare e non diamo mai per scontata la vittoria per le Regionali. E, aggiungo, il metodo migliore che conosco per selezionare un candidato rimane quello: serve anche a rendere i cittadini protagonisti delle scelte».

Se guardiamo alle prossime elezioni di domenica, che siano amministrative o regionali, le primarie non si sono svolte. E vale anche per i candidati sostenuti da Pd e Italia Viva.
«Non possiamo tener conto di cosa è accaduto in questa tornata elettorale perché c'è stata l'emergenza Covid. E lì dove sono state fatte non hanno avuto senso».

A cosa si riferisce?
«Alla Puglia dove Emiliano ha messo in campo primarie solo per sé stesso, con in corsa dei competitor volutamente non all'altezza. Invece il voto degli elettori nella scelta del candidato deve essere realmente competitivo».

Sarracino apre per la scalata a palazzo San Giacomo ad un'alleanza sul modello governativo dove, immagino, voi renziani non siate d'accordo.
«Io non immagino nemmeno lontanamente un patto con l'M5s per le amministrative dove l'incubo Raggi a Roma è ancora ben presente in ciascuno di noi. Così come per la Appendino a Torino. Non a caso gli unici grillini che hanno ben amministrato, come Pizzarotti a Parma, sono stati espulsi dal movimento».

A Napoli, ogni volta che si sono celebrate sono state un disastro. Prima nel 2011, poi nel 2016.
«Nel 2011, poi 5 anni dopo, chi ha vinto le primarie, Valeria Valente, è stata candidata a sindaco. Poi se il segretario del Pd dipinge il popolo napoletano come incapace, allora quello stesso popolo non ti segue. Comunque io la finirei con questa spocchia e cercherei di capire umilmente cosa chiede Napoli alla politica e al centrosinistra, a partire dagli appelli che stanno nascendo dalla società civile. E le primarie, aggiungo, servono anche per far capire bene il progetto di un candidato contro i partiti che vorrebbero decidere un nome all'ultimo minuto».

E se si decidesse un candidato di Italia Viva?
«Noi avremmo accettato di fare le primarie ovunque, anche con un nostro nome come ad Ercolano. Le primarie sono uno strumento di trasparenza».

E se scelgono i partiti?
«Comunque occorre una larga discussione, in cui tra i protagonisti deve esserci sicuramente il presidente della Regione. Perché solo con le voci singole c'è un elemento di grande incertezza, specie dopo 10 anni di disastrosa sindacatura da parte di de Magistris. A noi, invece, tocca riconnettere Napoli con il resto del Paese e della Regione, e farla uscire dall'isolamento in cui è piombata. E per questo serve il più largo contributo di tutti».