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Colaninno: "Conte ascolti Italia Viva per il bene di tutti"

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Intervista di Sandro Mortari, "Gazzetta di Mantova", 30 dicembre 2020.

Matteo Colaninno, deputato di Italia Viva, il suo partito ha approvato alla Camera la legge di bilancio, ma con le proposte sul Recovery fund sembra tutt'altro che risolto il problema con il Premier. Cosa ne dice?
«Sul Recovery fund Italia Viva ha posto una questione politica al presidente del consiglio Conte e agli altri partiti di maggioranza poiché abbiamo di fronte sfide che richiedono un risposta di governo e una capacità di esecuzione fortissime. Lo stato d'animo con cui ci muoviamo è positivo, non distruttivo».

Quali sono le sfide a cui fa cenno? Partiamo dalla manovra di bilancio.
«Innanzitutto abbiamo approvato alla Camera la manovra di bilancio che vale 40 miliardi di euro e che risponde in primis all'emergenza sanitaria, con fondi anche per cassa integrazione Covid, scuola, sanità, industria 4.0, decontribuzione, super-bonus 110%, bonus facciate. Sottolineo che è la manovra con cui, grazie alla ministra Bonetti e a Italia Viva, dal primo luglio 2021 debutterà, con tre miliardi di euro, l'assegno unico per i figli. Questa manovra si inserisce in una sequenza di misure che somma 380 miliardi di cassa di saldo netto da finanziare: risorse utilizzate per contrastare la crisi sanitaria e quella economica che ha messo in ginocchio imprese e famiglie».

Quali sono le prossime sfide quindi?
«Siamo consapevoli che il prossimo anno richiederà uno sforzo senza precedenti in cui va messa in campo tutta la forza dello Stato, dell'Europa e insieme la forza morale degli italiani per uscire dalla tragedia del Covid. Nel 2020 abbiamo avuto un crollo del 9% del Pil: il valore dei beni e servizi che produciamo. Ora abbiamo la possibilità di investire 209 miliardi di risorse europee per la ripresa, va affrontato un piano per le vaccinazioni straordinario che richiede uno sforzo sanitario e logistico mai affrontato prima. Arriveremo a un rapporto debito-Pil del 160%: è chiaro che su queste basi non possiamo permetterci una crescita economica vicina allo zero e una produttività ferma agli anni `90. Italia Viva ha posto una questione politica a Conte con animo positivo».

Conte ha rinunciato alla squadra di tecnici a cui affidare la gestione del Recovery fund. Basterà, questo, per evitare la crisi di governo più volte minacciata da Italia Viva?
«209 miliardi sono un`enormità, un'opportunità straordinaria per la ripresa dell'Italia. Ma dobbiamo investirli bene poiché sono anche nuovo debito. Il parlamento e il governo sono responsabili di queste scelte e ne rispondono al popolo. Quindi, non ci sta bene una cabina di regìa di soli consulenti, perché le decisioni o gli indirizzi spettano alla politica. Veniamo da molti anni di populismo, di delegittimazione politica di Parlamento e istituzioni; questo è il momento del riscatto».

Gli alleati dicono che è da irresponsabili fare una crisi di governo in questa fase del Paese. Cosa ne pensa?
«Al premier e alla maggioranza abbiamo posto questioni di merito e di sostanza e non certo strumentali, questioni confidenzialmente condivise anche da deputati e senatori non di Iv. Il nostro contributo vuole evitare che si vada verso un punto di non ritorno. Se lo spirito con cui ci muoviamo è positivo per migliorare una condizione e non per destabilizzare, facciamo bene a tenere il punto».

La crisi di governo potrebbe portare a elezioni anticipate e i sondaggi non sono benevoli nei vostri confronti...
«I sondaggi si guardano sempre con interesse, ma di fronte all'anno peggiore della nostra storia recente passano in secondo piano. Poiché l'accelerazione che dobbiamo imprimere è decisiva, abbiamo posto un problema che credo sia di utilità all`Italia. Non possiamo mettere in campo una mole enorme di debito senza avere una crescita economica che lo sostenga. Se poi gli altri la buttano sui sondaggi, ne prendo atto».

A Roma i rapporti con il Pd sono tesi mentre a Mantova Iv sostiene senza problemi in Comune l'amministrazione Palazzi. Che cosa accomuna qui Pd e Iv?
«Noi abbiamo trovato un'identità di vedute nel sindaco e nella maggioranza che lo sostiene, a partire dal Pd. Palazzi e la sua coalizione hanno colto un risultato elettorale straordinario. Iv si è presentata per la prima volta alle elezioni e ha eletto Fabio Madella in consiglio comunale. Il nostro contributo di idee è dentro le linee di mandato del sindaco. Infrastrutture, famiglia, lavoro e turismo sono temi che abbiamo proposto nella nostra campagna elettorale e che adesso porteremo avanti insieme a Palazzi. Non vorrei dimenticare un fatto importante».

Dica...
«Nell'anno che stiamo per lasciarci alle spalle è diventato realtà il raddoppio della linea ferroviaria Mantova-Milano, opera che cambierà radicalmente la qualità del servizio per tutti noi. Grazie a Iv quell'opera è stata inserita nelle prime 30 da realizzare con il commissario. Nel 2021 si entrerà nella fase dei lavori. Sono orgoglioso di questo risultato perché sento di avere fatto qualcosa di importante e utile per la provincia di Mantova. Ora va portata avanti con determinazione con la Regione Lombardia, le Province e i Comuni interessati. Su quest'opera non ci sono colori politici, né logiche di appartenenza».

Su che cosa deve puntare Mantova, nel 2021, per uscire dalla crisi economica indotta dalla pandemia?
«Sicuramente il sindaco Palazzi ha affrontato bene l'urto della pandemia. Ora, in funzione dell'evoluzione della malattia, andranno riattivati progressivamente tutti i motori della città, a partire dal lavoro, le imprese, il commercio, cantieri e infrastrutture, la cultura, il turismo. Una particolare concentrazione sulle famiglie e lavoro a partire da Corneliani dove, posso assicurare, la ministra Bonetti ed io stiamo seguendo il dossier per tutto ciò che possiamo. Come abbiamo già dimostrato a luglio».