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Catanzaro, vertenza Sant'Anna Hospital, Vono: "La burocrazia lasci posto al buon senso"

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La notizia pubblicata da "il Quotidiano del Sud", 30 dicembre 2020.

L'Asp di Catanzaro resta in silenzio. Non risponde alle motivazione del CdA del Sant'Anna Hospital dopo l'operazione verità sul carteggio in merito al mancato accreditamento. E non comunica alcuna data per dare seguito agli incontri, compreso quello che avrebbe dovuto tenersi ieri mattina, sollecitati dal management capeggiato dal presidente Gianni Parisi. E il CdA alza in tiro dell'attenzione con una missiva firmata dal direttore sanitario Soccorso Capomolla: la vertenza della clinica cardiologica approda anche sul tavolo del vice ministro alla Salute, Pierpaolo Sileri.

Al vice del ministro Speranza si chiede l'interessamento di un tavolo tecnico con il commissario ad acta della Regione Calabria, con il direttore generale del Dipartimento salute e con la struttura commissariale dell`Asp di Catanzaro, oltre che ovviamente con il management del Sant'Anna Hospital.

"La struttura annoverata tra le eccellenze nazionali, intercetta mediamente il 35-40 per cento di Lea cardiovascolari, con elevati standard di qualità riconosciuti nel Pne del Ministero della Salute. Nei mesi scorsi il management aziendale pro termine è stato interessato da una inchiesta giudiziaria, ancora in corso, correlata ad uno dei cinque modelli gestionali (Utic). Il nuovo management, riaffermando la piena fiducia nell'azione della magistratura, ha comunque garantita la prosecuzione delle attività a ottobre 2020. Sono state erogate prestazioni per circa 22 milioni di euro, di cui dieci milioni validati dall'Asp, senza alcun ristoro. Nonostante le reiterate richieste di interlocuzione istituzionale, promosse dall'azienda non è stato possibile avere alcuna riunione tecnica a livello della struttura commissariale della Regione Calabria e dell`Asp di Catanzaro. Attualmente è in itinere il procedimento amministrativo di rinnovo dell`accreditamento da gran lungo tempo avviato e non ancora concluso", si legge nella Pec inviata al ministero.

Della vertenza si è occupata anche la senatrice di Italia Viva, Silvia Vono che è intervenuta in aula chiedendo che «per una volta, la burocrazia lasci il posto al buon senso affinché, si possa temporaneamente permettere la ripresa delle attività in sospeso e necessarie alla cura dei cittadini affetti da patologie cardiologiche gravi in attesa di una speranza».