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Castellammare, Vitiello: "Un emendamento per finanziare il porto"

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La notizia pubblicata da "il Mattino", "Roma" e "Metropolis" , 2 dicembre 2021

La proposta di incentivare gli investimenti nel porto di Castellammare di Stabia prevede un "credito d'imposta nella misura del 50% delle spese sostenute per gli investimenti per la realizzazione di opere infrastrutturali": questo l'emendamento che il deputato di Italia Viva, Catello Vitiello, ha presentato al Governo per sostenere lo sviluppo del porto di Castellammare di Stabia.

In una nota, Vitiello afferma: «Il Governo si impegni per il porto di Castellammare che non può essere penalizzato rispetto ai fondi che sono stati previsti per il Pnrr. Si tratta di una scelta strategica essenziale per lo sviluppo delle attività cantieristiche e turistiche che una città come Castellammare, terzo porto della Campania dopo Napoli e Salerno, non può permettersi di perdere».

Vitiello ha presentato l'emendamento per il rifinanziamento delle opere insieme con Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva. «Con l'emendamento in oggetto - si legge nella relazione di accompagnamento all'emendamento - si vuole l'obiettivo di incentivare gli investimenti nelle aree portuali e retroportuali che insistono su comuni con popolazione fino a 100mila abitanti, per consentire, quindi, uno sviluppo adeguato anche nelle aree minori. Si propone, infatti, che i soggetti considerati possano godere di un credito d'imposta nella misura del 50% delle spese sostenute per gli investimenti per la realizzazione di opere infrastrutturali e che tale credito non concorra alla formazione del reddito ai fini del calcolo dell`imposta sui redditi e del valore della produzione ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive. Inoltre si prevede, in luogo dell'utilizzo diretto, l'opzione della cessione del credito ad altri soggetti (tra cui istituti di credito ed intermediari finanziari). A tale fine si propone di istituire un fondo nello stato di previsione del Mims di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2027 e che a tali oneri si provveda attraverso la riduzione del Fondo esigenze indifferibili».