L'intervento sul "Corriere della Sera" e altri quotidiani, 11 maggio 2022.
Poco dopo le sei di sera di martedì 10 maggio, finisce l'era di Vito Petrocelli come presidente della commissione Esteri del Senato. Proprio in quei minuti la Giunta per il regolamento dà parere favorevole all'unanimità al quesito posto dalla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha preso atto delle dimissioni di 20 componenti della commissione e della contestuale indisponibilità da parte dei gruppi di designare le sostituzioni. A questo punto, dirà poi la seconda carica dello Stato in Aula, "i gruppi sono invitati a procedere alle designazioni di rispettiva competenza entro venerdì 13 maggio alle ore 13".
La conseguenza è la decadenza di Petrocelli, l'ex pentastellato che si è distinto per le posizioni filo-Putin, per aver votato contro il decreto Ucraina, per aver esaltato il 25 aprile la Z del putinismo. Eppure, fino all'ultimo secondo utile l'ex 5 Stelle resta arroccato alla guida della commissione.
"Petrocelli, quello del tweet 'LiberaZione' alla vigilia del 25 aprile, che dà dei guerrafondai a noi? Quest'uomo non smette mai di stupirci. Meno male che siamo in Giunta in questo momento proprio per farlo decadere ed evitare che arrechi altri danni al paese", scrive su Twitter il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.
"Esprimiamo soddisfazione - commenta, poi, Faraone, a margine della votazione - per il voto unanime della Giunta per il Regolamento sul rinnovo della commissione Esteri. Italia Viva aveva chiesto alla presidente Casellati questo passaggio per uscire dall'impasse causata dal senatore Petrocelli. Con questo voto si procederà dunque al rinnovo della commissione Esteri e del suo ufficio di presidenza".