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Caso Carife, Marattin: "Sentenza Ue grazie al ricorso del Governo Renzi"

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L'intervento pubblicato da "il Resto del Carlino", 9 marzo 2021.

Non ho particolari problemi di autostima, ma mi suscita qualche perplessità leggere, nel commento di domenica a firma Cristiano Bendin, che, in merito a scelte di regolamentazione bancaria, vengono considerati equivalenti il ruolo di consigliere economico sulla finanza locale e quello di ministro che approvò con il proprio voto in Consiglio dei Ministri il decreto SalvaBanche.

Comunque ha ragione. Probabilmente avrei potuto consigliare, che so, uno sgravio Imu sugli immobili della Fondazione Carife! In ogni caso non ho mai avuto problemi a difendere le scelte dell'allora governo Renzi in materia. E lo continuo a fare tuttora, visto che la sentenza della Corte di Giustizia UE è stata resa possibile solo dal ricorso presentato nel marzo 2016 proprio dal governo Renzi, che era in forte disaccordo con l'orientamento restrittivo preso dalla Commissione Ue sull'applicazione della disciplina degli aiuti di stato.

Certo oggi sono tutti bravi a dire che il governo avrebbe dovuto violare quelle indicazioni e affrontare la procedura di infrazione. Meno bravi, immagino, sarebbero stati a chiedere poi i soldi indietro a banca e risparmiatori se oggi la decisione europea fosse stata diversa. A meno che, ovviamente, costoro non dispongano del potere di prevedere il futuro, nel qual caso mi servirebbero un paio di consulenze.

La mia autocritica si ferma all'aver, in quel periodo, troppo sottovalutato il dramma umano di chi aveva perso i propri risparmi e non aveva eccessiva voglia di farsi spiegare chi fosse esattamente il colpevole. Ma su chi, in ultima analisi, fosse quel colpevole non ho cambiato idea. E invito ad una riflessione. Se l'intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fosse andato a buon fine - cioè se fosse intervenuta un'iniezione di capitale una tantum da 300 milioni su una banca già gravemente compromessa, come attestato dal Tribunale di Ferrara - lei è così sicuro che il futuro sarebbe stato fiorente, rigoglioso e ferrarese? Oppure quanto successo nell'autunno 2015 sarebbe solo stato rimandato di qualche mese o anno, anche considerato che quel capitale addizionale avrebbe comunque dovuto essere immobilizzato in riserva stante la posizione della Commissione?

lo so solo che probabilmente 32 mila famiglie ferraresi non avrebbero perso i propri risparmi, poi quasi integralmente rimborsati dal governo Renzi per quanto riguarda gli obbligazionisti (mentre i rimborsi per gli azionisti, promessi dal governo Lega-M5S, sono per la maggior parte ancora sulla carta). E quindi al momento mi interessa solo questo: usare il mio ruolo pro-tempore di presidente della commissione parlamentare competente per verificare se ora esiste la possibilità concreta che la UE rimedi al suo errore rimborsando integralmente quegli investitori.

Sul resto, sulle valutazioni storiche di quanto Ferrara fosse impantanata in un sistema di potere comodo per pochi ma dannosi per molti, non mi interessa ripetere per la centesima volta la mia opinione. Spero solo che un attento osservatore come Cristiano Bendin possa dopo tanti anni comprendere - come ho fatto io - che anche su questa vicenda lo scontro tra opposte tifoserie non porta molto lontano.