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Carrara, futuro del porto, Ferri: "Sviluppo e ambiente possono coesistere"

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L'intervento su "il Tirreno", 13 maggio 2022.

Il candidato sindaco Cosimo Ferri parla di portualità. «Mi impegnerò per promuovere e non soffocare lo sviluppo di questo settore. Senza aggredire altra costa. E per ultimare i lotti di riqualificazione urbana». «È facile fare gli annunciati in campagna elettorale, ma non è questo il mio stile. Dobbiamo partire dai dati oggettivi: il territorio di Carrara possiede ricchezze ambientali straordinarie. Dobbiamo valorizzarle a beneficio di tutti».

Un approccio pragmatico, quello di Ferri, nell'affrontare uno dei grandi temi della città: il porto e tutto il suo indotto. «È nato per il commercio del marmo ma oggi il porto vede un'esplosione della cantieristica con prospettive eccezionali sui livelli occupazionali, sul turismo, sul commercio. Per capire le proporzioni: la movimentazione dei prodotti lapidei è passata da punte anche dell'80 negli anni '80 sull'intero volume di merci movimentate, all'attuale 30 per cento».

Ferri spinge sulla necessità di definire una pianificazione portuale per adeguare il sistema ai cambiamenti intervenuti dal lontano 1981 a cui risale il piano regolatore portuale: «Mi impegnerò per promuovere e non soffocare lo sviluppo di questo settore. Senza necessariamente aggredire altra costa, occorre intervenire al più presto con un'organizzazione degli spazi all'interno del porto per permettere alle aziende nautiche di trattenere in lo co tutte le fasi della lavorazione. La realizzazione del travel lift, consentirebbe, inoltre, ulteriori aperture sul piano economico ma anche occupazionale. Non dimentichiamo che Carrara ha un istituto nautico che forma professionisti da reclutare».

Urgenza di riorganizzazione degli spazi all'interno del porto, ma anche di riqualificazione urbana delle aree circostanti in funzione della fruizione urbana del water front: «Oltre a viale Zaccagna, via delle Pinete Viale da Verazzano, non dimentichiamoci che c'è anche il lotto di via Rinchiosa e zona Caravella, ad oggi rimasto indietro in una specie di limbo», conclude Ferri.