L'intervento del senatore di Italia Viva sul quotidiano "Roma", 25 marzo 2021.
Colgo l’occasione di questo spazio sul “Roma” per fare una breve riflessione sull’emergenza pandemica che viviamo da oramai un anno. L’incubo del Covid ha radicalmente cambiato i nostri stili di vita, le abitudini, i rapporti sociali, le certezze familiari fatte di abbracci, baci e carezze. Ma soprattutto ha provocato un effetto devastante su imprese, lavoratori e famiglie che, a distanza di un anno dall’arrivo del virus, faticano a ripartire a causa di scelte politiche disastrose.
Scelte che hanno contribuito a far raggiungere all’Italia tre tristi record: peggiore Stato al mondo sull’economia; peggior rapporto fra popolazione e decessi per Covid a livello internazionale; e nazione con un incremento maggiore della povertà educativa e scolastica. Questi dolorosi primati hanno pesato come macigni sulla scelta di aprire la crisi di governo per arrivare a mettere l’Italia nelle migliori mani e stare tutti più tranquilli grazie ad un premier, Mario Draghi, con più esperienza e autorevolezza in Europa e nel mondo.
Inizialmente ci siamo presi un sacco di insulti, dicevano che pensavamo solo ai posti da ministro. Ora, però, che abbiamo messo fine agli errori e agli orrori di Conte e Casalino (dai milioni buttati al vento per banchi a rotelle sino all'indecente scrittura del piano del Recovery) siamo invasi da migliaia di messaggi di apprezzamento e stima.
Stando vicino a Matteo Renzi ho capito quanto poco sia lungimirante il politico che agisce per ottenere un consenso immediato e compreso come soprattutto per il nostro territorio sia fondamentale non perdere l’irripetibile occasione del Recovery Fund. Cento miliardi di risorse disponibili per lo sviluppo del Mezzogiorno sono un’enorme responsabilità storica per le istituzioni che dovranno programmare, investire e spendere per dare una nuova vision al nostro paese.
I prossimi appuntamenti saranno fondamentali, non ci possiamo più permettere di perdere il treno della svolta. Siamo convinti che quanto fatto nei mesi scorsi sarà apprezzato dalle generazioni future. Sono convinto che i sondaggi di oggi tra un anno saranno un lontano ricordo per tutti. Per questo sarà fondamentale allenarsi come fosse una maratona, non come fossero i 100 metri.
In Campania, Italia Viva è ufficialmente la terza forza della coalizione, la quarta in assoluto, abbondantemente sopra il 7 per cento. Siamo in doppia cifra a Salerno, Caserta e Avellino. Nella città di Napoli e in provincia abbiamo ottenuto un risultato straordinario al quale sono orgoglioso di aver contribuito.
Abbiamo vinto con un progetto riformista e proseguiremo su questa strada, aprendo ancora di più alla società civile con “La Primavera delle Idee”, un confronto utile per entrare in sintonia con la realtà profonda del Paese con una serie di cantieri sulle tematiche più importanti. Abbiamo investito su merito, competenze e su una politica a servizio della comunità. Ai napoletani chiederemo di esprimere un voto contro la mediocrità, presente anche in politica. Le prossime amministrative sono un crocevia importante per il futuro del nostro movimento. Le nostre scelte saranno un “laboratorio politico" per strategie e alleanze che disegneranno la politica nazionale dei prossimi anni. Sono felice perché sono convinto della bontà del nostro progetto: Italia Viva sarà protagonista.