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Cappello: "Io, nella giunta di Sala per un'Italia più aperta"

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Intervista di Antonella Fadda, "Giornale di Vicenza", 1 novembre 2021.

Una montecchiana alla corte di Beppe Sala. È Alessia Cappello, 36 anni, che è entrata nella giunta milanese con gli assessorati dello sviluppo economico, politiche del lavoro, moda e design. Nata a Montecchio Maggiore, a 18 anni si è trasferita a Milano per studiare all'Università Cattolica, poi il lavoro in una multinazionale e l'impegno come portavoce dei Riformisti e coordinatrice di Italia Viva Milano.

Come nasce il suo impegno in politica?
Lo devo atre donne: mia madre, Igea Romeo (ex consigliere comunale con "Vivi Montecchio" ndr), la mia insegnante di storia e filosofia del liceo Pigafetta, prof. Pontina, che a scuola ci faceva leggere il giornale e stimolava i dibattiti sull`attualità, e il ministro Elena Bonetti. Dove ha conosciuto il ministro? Per anni sono andata alla Leopolda, fra il pubblico, ad ascoltare. Ma senza iscrivermi a nessun partito, ero semplicemente interessata. Poi, con delle amiche, ho aperto a Milano il mio comitato civico sulle pari opportunità in ambito lavorativo-professionale. E ho organizzato degli eventi. Ad uno di questi fra il pubblico c'era Elena Bonetti, che ancora non era ministra alla famiglia e pari opportunità. Abbiamo fatto amicizia ed è stata lei a spingermi verso la politica attiva.

Come è entrata nella giunta meneghina?
Sono coordinatrice di Italia Viva a Milano e portavoce dei Riformisti la lista che metteva insieme Azione, Iv e + Europa con dei gruppi civici. In fase pre-elettorale mi ero fatta conoscere per aver partecipato al lavoro di coordinamento e di coalizione.

Lei ha degli assessorati importanti come moda e lavoro...
La moda è la seconda industria del Paese ed è, con il settore terziario, una parte fondamentale dell'industria italiana. E Milano si è tanto distinta in questi anni, basti pensare alle Fashion Week o anche alle Design Week. La moda ha sofferto tantissimo durante la pandemia però è molto reattiva a cogliere le tendenze e gli stili nel mondo. Credo che moda e design possano essere il volano della ripartenza economica e caratterizzare il prossimo quinquennio per la città.

Anche nel Vicentino la moda è importante con molte aziende tessili. Crede che ci potrà essere qualche collaborazione più ravvicinata?
Certo. Sono sempre stata pronta a fare squadra; credo che in questo periodo si stia giocando la ripartenza non solo di Milano ma di tutto il nostro Paese ed è fondamentale aprire alle collaborazioni.

Parliamo di politica: cosa le piace di Matteo Renzi e cosa apprezza del sindaco Sala?
Quello che mi ha avvicinato e tutt'oggi mi tiene vicina a Renzi è la visione dell'Italia che lui ha: un Paese innovativo, aperto al mondo, punto di riferimento nel mondo e di qui lo sviluppo economico dal made in Italy alla cultura, dal turismo alla moda. Credo che mi troverò bene con il sindaco Sala perché entrambi veniamo da un'esperienza manageriale. È concreto, parla poco e fa tanto. Chi lavora in azienda è abituato ad avere un obiettivo e di perseguirlo, ad essere pratico e portare a casa il risultato ed attuarlo.

Lei è passata da Montecchio a Milano. È stata dura?
Avevo appena compiuto 18 anni ed è stato un salto, ma non sono stata la prima né sarò l'ultima sono tanti i ragazzi che non solo lasciano il loro paese per una grande città, in molti vanno all'estero. È stato istruttivo perché sono passata dalla casa dei miei genitori, con mamma che cucinava, a dovermela cavare da sola per tutto. Ricordo quando ho preso per la prima volta la metropolitana, avevo il cuore in gola...

Cosa la lega ancora alla città castellana e cosa le manca di più?
Prima di tutto la famiglia, poi ho gli amici che frequento sempre e spesso faccio acquisti a Montecchio. Ho sempre nostalgia dello spritz e dei bigoli all'arna.