L'intervento pubblicato su "Libero", entro l'articolo a firma di Francesco Storace, 8 giugno 2022.
La commissione di vigilanza Rai, nonostante il caos nomine, non si riunisce dalla bellezza del 17 maggio per un quarto d'ora. Un'altra oretta e un quarto l'aveva trascorsa il 4 con l'amministratore delegato Carlo Fuortes in audizione. Due ore in un mese, il presidente Barachini e i "controllori" della Rai nel frattempo hanno omesso di verificare che cosa succedeva nel caows delle nomine e sulla censura dei referendum.
Alza la voce Michele Anzaldi, che fa parte dell'organismo parlamentare per Italia Viva e racconta a Libero: «Da una parte l'ostruzionismo M55, che ha fatto di tutto per bloccare la risoluzione sugli opinionisti pur di salvare Scanzi e i suoi protetti, dall'altra la pausa elettorale per amministrative e referendum: sta di fatto che in una fase delicatissima per l'informazione pubblica la Vigilanza non c'è. Possiamo assistere senza nessun chiarimento alla sostituzione immotivata dalla Direzione Approfondimenti dell'ex amministratore delegato Orfeo, e dopo 24 ore alla sua nuova promozione a direttore del Tg3? Possiamo leggere sui giornali che i consiglieri vorrebbero sfiduciare l'ad, anche se solo a parole, senza che la commissione li convochi? Dopo le notizie su Orfeo avevo chiesto, vista l'impossibilità di convocare subito Fuortes per la chiusura elettorale del Parlamento, che almeno il presidente Barachini facesse una telefonata a nome di tutti per avere chiarimenti ufficiali, ma nemmeno questo è stato accettato».