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Camillo D'Alessandro: "Ora la Rete Abruzzi, per conquistare la regione"

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Riprendiamo qui un intervento di Camillo D'Alessandro, parlamentare di Italia Viva, originariamente pubblicato da "il Centro", 7 ottobre 2020.

Chieti ed Avezzano due vittorie pesanti per il centrosinistra o pesanti sconfitte per il centrodestra. Entrambe. Queste vittorie cambiano verso al corso politico in Abruzzo, torna l'Abruzzo. Chi ha perso di più? Ci sono due sconfitti Marsilio e Lega, ovvero coloro che per funzione, lui Presidente, e numeri, che. ha Lega in Consiglio e Giunta regionale, hanno le maggiori responsabilità in Abruzzo, ma si va ben oltre. In che senso? Ha perso in particolare l'idea di trasformare i territori in bottini da spartire, Chieti doveva andare alla Lega perché Pescara è appannaggio di Forza Italia, piuttosto che L'Aquila a Fratelli d'Italia. Una idea prepotente e predatrice che è stata abbattuta.

Il Pd, con circa il 4% ad Avezzano ed il 6 a Chieti canta vittoria. Non sono quelli i numeri che descrivono l'oggettiva forza del Pd. Con l'esplosione di candidati e liste civiche, paghi un prezzo. Ho festeggiato con loro queste vittorie, ma se oggi ad esempio, possiamo salutare Ferrara sindaco ciò è dovuto alla capacità di disarticolare il centro destra al primo turno. Se fossero andati uniti oggi staremmo a parlare d'altro. Si trattava di cogliere ciò che muoveva a Chieti. Lo ha fatto Italia Viva con la sua forza civica, che sfiora il 5%, dando vita alla coalizione con Di lodo, Lo ha fatto molto bene Paolo De Cesare.

L'analisi va fatta tutta e se la fai ti rendi conto che c'è una novità in Abruzzo rappresentata da Italia Viva nella sua funzione ponte di parlare a chi è più distante dal Pd. Dopo l'esperienza di Chieti in tutti i comuni più importanti che andranno al voto — penso a Lanciano, Vasto, Francavilla o Roseto —forze civiche di estrazioni diverse ci stanno chiamando e sono pronti a ragionare insieme ad Italia Viva per non consegnare le città alla prepotenza di Salvini e Meloni.

Lo schema Chieti può funzionare come una sorta di primaria, laddove non si trovassero sintesi con il Pd. Al secondo turno ci si sostiene a vicenda. A chi chiede se invece nella prospettiva delle regionali si vada verso una alleanza regionale organica Pd-M5S e Italia Viva dico: attenzione, il campo dell'alternanza va costruito, ben oltre le sigle dì partito. In politica le addizioni non sempre ridanno.

Si tratta di osare di più: territori, personalità, sensibilità diverse vanno convocati, messi insieme, dobbiamo costruire la declinazione plurale della nostra regione, gli "Abruzzi" e sarà il nome della rete che stiamo costruendo, Rete "Abruzzi" significa che mettiamo insieme l'Abruzzo migliore: associazioni, liste civiche, storie e persone, universitari con i quali sto lavorando. Un Abruzzo che si pensa e si mette in discussione e, soprattutto, sfida l'Abruzzo che vogliamo superare.