Caffè europeo #17

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Caffè europeista #17

 

Stato dell’Unione 2021: parola alla Presidente von der Leyen

 

Lo State of the Union” è il discorso con cui ogni anno il Presidente in carica della Commissione europea fa un bilancio del suo governo e dichiara gli intenti futuri davanti agli europarlamentari riuniti in seduta plenaria. Tale dibattito consente ai deputati del Parlamento europeo di esaminare il lavoro fatto e i successivi piani di lavoro della Commissione nonché di contribuire a definire la direzione di impegno dell'Unione.

La Presidente Ursula von der Leyen è intervenuta quindi il 15 settembre scorso all’emiciclo Strasburgo, presentando lo Stato dell'Unione. Ha affrontato tutti i principali temi di politica europea: dalla sanità al salario minimo, dall'incremento dei fondi per il green new deal alla digital tax, in un’ottica di investimento per la ripresa dalla crisi causata dal Covid-19, per la lotta contro il cambiamento climatico e per la situazione nei paesi terzi vicini all'Europa. 

 

Proseguono gli sforzi in materia di vaccinazione in Europa e per accelerare la campagna vaccinale nel mondo, nonché per rafforzare la nostra preparazione alle pandemie. A oggi, oltre il 79% della nostra popolazione è vaccinata e l’Europa è stata l’unica ad aver diviso oltre la metà dei propri vaccini col resto del mondo, con oltre 700milioni di dosi. 

La Presidente si è impegnata per costruire unUnione della sanità più forte, attraverso un aumento dei finanziamenti per il programma EU4Health, nato nell'ambito del Recovery Plan e del quadro finanziario pluriennale 2021-2027, con l'obiettivo di aumentare la resilienza dei sistemi sanitari, promuovendo l'innovazione nel settore sanitario. In questo stesso ragionamento si intende anche il rafforzamento dellEMA, l’agenzia europea per i medicinali e l'ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie; unagenzia per la ricerca e lo sviluppo avanzato biomedico; la questione delle competenze in materia sanitaria nell'ambito della conferenza sul futuro dellEuropa.

Riguardo alla diplomazia e alla politica internazionale, un ruolo centrale è rivesto dalle relazioni tra Europa e Cina. Fra le più importanti e difficili, esse sono necessarie per avere un accesso equo per le aziende europee nel mercato cinese. Allo stesso modo, per l’Europa è necessario rinforzare la partnership con gli Stati Uniti, specialmente il partenariato transatlantico sotto il profilo fiscale, commerciale e digitale. Per quanto riguarda le organizzazioni internazionali, l’Unione Europea si prefigge di contribuire a una riforma dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio (OCM) e della sanità (OMS): allo scopo di garantire concorrenza equa in un sistema multilaterale.

Un passaggio significativo del discorso è stato dedicato all’ambizione di rafforzare il mercato unico europeo, tagliando la burocrazia e abbattendo le barriere esistenti, attraverso un’area Schengen funzionale e l’aggiornamento della strategia industriale europea con un adeguamento del quadro sulla concorrenza. A tal fine, sarà cruciale concentrare l’attenzione anche sulla unione dei mercati di capitale e l'unione bancaria con cui lEuropa ha introdotto strumenti comuni per integrare gli stabilizzatori fiscali nazionali. Inoltre, per la protezione delle categorie più fragili, si sottolinea la proposta normativa per istituire un quadro per i salari minimi per contrastare il dumping salariale che penalizza lavoratori e imprenditori.

 

Fra le priorità della Commissione Von der Leyen restano alte la transizione verde e gli investimenti sul digitale. Il piano per il clima 2030: investendo il 37% delle risorse di Next Generation EU e con la revisione dell'intera normativa climatica ed energetica e l’impegno a ridurre le emissioni del 55% per essere il primo continente del mondo che conseguirà la neutralità climatica entro il 2050. Le strategie europee per il digitale costituiscono un impegno di circa il 20% delle risorse di Next Generation EU in vari comparti: la costruzione di un’economia dei dati e la creazione di un cloud europeo; una normativa ad hoc per l'intelligenza artificiale; l’identità digitale europea sicura per effettuare ogni operazione amministrativa e personale; il 5G, 6G e fibra per potenziare le infrastrutture di telecomunicazioni; supercomputer: la Commissione investirà 8 miliardi per la prossima generazione dei supercomputer. Particolarmente significativo è il lavoro sulla digital tax, a seguito della proposta del G7, per uniformare il modo in cui i governi si relazionano alle grandi piattaforme digitali che operano su scala globale, le BigTech. L’intento è raggiungere un accordo nel quadro dell'OCSE e del G20 all'altezza di un sistema fiscale equo che fornisca entrate sostenibili a lungo termine.

 

Un altro passaggio molto importante della fine del 2020 è quello in cui la Commissione europea e l'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno presentato una nuova strategia dell'UE per la cybersecurity. Si mira a costruire collettivamente le capacità per difendersi dai principali attacchi informatici specialmente rivolti servizi pubblici essenziali come ospedali, reti energetiche e ferrovie.

Sempre riguardo alla sicurezza, l’UE terrà un summit sulla Difesa europea, durante la presidenza di turno francese del prossimo anno, per costruire una difesa europea complementare alla NATO ma con compiti diversi.

Degno di nota è il nuovo patto per le migrazioni e asilo, con procedure efficienti e umane per ottenere le quali è importante rivedere il concetto di ripartizione degli oneri e garantire la solidarietà

Infine, la Presidente si è soffermata con determinazione sulla questione del riconoscimento dello status familiare e dei diritti LGBTQ+ in tutta UE. I diritti civili saranno gli stessi in ogni paese dell'Unione europea e per difendere i valori europei e lo Stato di diritto verrà inserita nella lista dei crimini di incitamento all'odio ogni forma di violenza, che sia di matrice razziale, di genere o di orientamento sessuale.

 

Pausa caffè con Nicola Danti, Europarlamentare del gruppo Renew Europe e capo delegazione Italia Viva al Parlamento europeo

D: Caro Nicola, avendo ascoltato lo State of the Union dal vivo, come valuti la visione sull’Europa espressa dalla Presidente della Commissione?

R: Un discorso di alto profilo quello tenuto oggi dalla Presidente von der Leyen sullo Stato dell'Unione nella plenaria a Strasburgo, che giustamente ha rivendicato con orgoglio i successi dell'Europa in questo ultimo anno: dalla campagna vaccinale, al Next Generation Eu e al fondo SURE. Ha ricordato le sfide e gli impegni che ci attendono per far fronte al cambiamento climatico con una giusta transizione ecologica socialmente ed economicamente. Altrettanto significativi sono stati poi i passaggi dedicati all'indipendenza tecnologica, a partire dalla produzione dei semiconduttori.

D: Vi sono dei passaggi del discorso che hai apprezzato di meno?

R: Avrei voluto riscontrare un po’ più di coraggio sul merito della difesa comune europea, necessario anche per affrontare concretamente il tema della politica comune sulle migrazioni che non smette di essere controverso e prioritario, anche alla luce delle ultime vicende geopolitiche. Lievi sono stati anche i passaggi dedicati alla governance economica, alla riforma del patto di stabilità e alle politiche commerciali. A metà del mandato ci aspettiamo maggiore concretezza rispetto a queste priorità.

D: Parlando a nome dei cittadini europei, quale ritieni sia stato a oggi il risultato più evidente della Commission von der Leyen?

R: Senza dubbio la campagna vaccinale e Next Generation Eu sono due grandi successi. Siamo noi europei infatti quelli che hanno creduto possibile e finanziato la ricerca che ha permesso di arrivare a 4 vaccini validi in poco più di 7 mesi. Siamo di fatto i maggiori produttori mondiali di vaccini, abbiamo vaccinato il 70% della popolazione e siamo i maggiori donatori di vaccini ai paesi più poveri. Una storia di successo dell’Europa.

Con il Recovery abbiamo assicurato una stabilità alla ripresa economica e fatto un passo avanti senza precedenti in termini istituzionali, verso una Europa più federale.

Ma ora è il tempo di affrontare le sfide che incombono, dal cambiamento climatico con il pacchetto Fit for 55 al settore digitale nel quale dobbiamo recuperare terreno rispetto a Cina e Stati Uniti.

 

Un EUforico abbraccio,

Claudia e Matteo - Italia Viva chiama Bruxelles