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Buonajuto: Strumento utile se ci sono furbetti vanno perseguiti

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L`intervista a Ciro Buonajuto per “Il Mattino”  di Valerio Esca

Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, portavoce nazionale di Italia viva, coordinatore regionale del partito e renziano della prima ora difende strenuamente il bonus cultura.

Alla luce di ciò che ha deciso il Tribunale del Riesame di Napoli, ovvero annullare le misure cautelari emesse nell’ambito delle indagini sul cosiddetto “18App”, la sua valutazione sulla misura ideata da Matteo Renzi qual è?

«La valutazione del bonus cultura deve prescindere da casi isolati in cui si rilevano criticità. Queste vanno scoperte e coloro che frodano vanno denunciati, cosa che noi ad Ercolano abbiamo fatto. Il bonus cultura è uno strumento straordinario per consentire ai giovani di avvicinarsi al teatro, al cinema, alla lettura. Se qualche commerciante ruba un pezzo di futuro ai giovani diciottenni allora quel commerciante va punito».

Lei oltre ad essere un fedelissimo di Renzi è sindaco di Ercolano, città interessata da uno dei casi di presunta truffa. Come ha reagito alla notizia, al netto delle decisioni di ieri del Riesame?

«Ciò che è accaduto a Ercolano è un esempio virtuoso rispetto all’attività di controllo da parte delle forze dell’ordine. Questo non macchia certo la ricaduta positiva che il bonus cultura ha sui nostri giovani. Lo reputo uno strumento straordinario di crescita per il Paese perché nel momento in cui investiamo in un diciottenne e lo avviciniamo al mondo della cultura stiamo investendo anche in sicurezza, in un territorio come il nostro in cui l’attività di repressione non è sufficiente».

In sintesi possiamo dire che lei continua a difendere questa misura?

«Non solo la difendo ma aggiungo che in quegli anni il governo Renzi aveva previsto un euro in cultura e un euro in sicurezza, perché se noi avviciniamo i giovani alla lettura, alla bellezza del nostro territorio, alla nostra storia, probabilmente investiremo in dei cittadini più responsabili, più innamorati del territorio, più consapevoli della straordinarietà del nostro Paese. Quindi il bonus cultura va rafforzato e mi dispiace che il governo Meloni abbia investito 890 milioni di euro regolandoli alle società di calcio e abbia ridimensionato invece il bonus diciottenni».

Secondo lei è necessaria una battaglia parlamentare per difendere il bonus cultura?

«Sì e non è solo una battaglia politica, ma una battaglia di civiltà. In un Paese come l’Italia non si può pensare che la lotta contro il malaffare, la criminalità organizzata debba essere appaltata soltanto alle forze dell’ordine. La nostra battaglia deve essere una battaglia culturale che parte dalla scuola e dall’università e il bonus cultura è un opportunità soprattutto per il Mezzogiorno che va utilizzata perché il Sud è la realtà più povera del nostro Paese. Spesso le famiglie non hanno la possibilità per avvicinare i propri figli alla bellezza dei nostri territori, alla sua storia e quindi il bonus è un’occasione per coinvolgere tanti giovani che altrimenti non avrebbero avuto questa sensibilità. È una battaglia di civiltà sul futuro che non possiamo perdere e non dobbiamo perdere».

Per Napoli, per l’area metropolitana e per la sua città che valore ha questo tipo di misura?

«Pensare di abolirlo è una follia in un territorio come quello del Mezzogiorno. Significherebbe in qualche modo ridimensionare la fruizione di crescita di una parte dell’Italia. Nel momento in cui si ridimensiona questo bonus si certifica che non si vuole investire sui nostri giovani. Ribadisco un concetto al quale tengo molto: puntare sulla cultura significa puntare sulla scuola e sulla sicurezza. Dare la possibilità a dei ragazzi di abbonarsi a teatro, al cinema, di comprare strumenti tecnologici, vuol dire dargli un’opportunità. La malavita organizzata si combatte non soltanto con l’attività delle forze dell’ordine e della magistratura ma anche investendo in cultura. Il fatto che ad Ercolano sia emersa una criticità - come venuto fuori dalle indagini - significa che abbiamo gli anticorpi per combattere i farabutti. Perché quando arrestano una persona o quando denunciano una persona che ha commesso un illecito significa che il sistema degli anticorpi all’interno della nostra città funziona. Ercolano è una città complicata dove c’è ancora un tasso di dispersione scolastica e quindi proprio in città come la mia il bonus cultura ha un valore superiore rispetto a tante altre realtà del Paese».