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Boschi: “Sul Recovery abbiamo vinto noi. E Franceschini non è Mattarella"

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Estratto dell'intervista di Carmelo Caruso, "il Foglio", 23 dicembre 2020.

È passata l'idea che lei e il suo partito, Italia Viva, siate i Calimero del Governo. Avete minacciato la crisi in nome della task force, annunciato la prossima battaglia sul Mes. Se Conte ha rischiato di cadere. voi non state rischiando di stancare?
"Siamo gli unici che pongono questioni di merito. Altro che Calimero. Questa si chiama politica! Non so se stanchiamo gli addetti ai lavori: so che io non mi stancherò mai di stare sui contenuti".

Dicono infatti che Iv abbia vinto e che Conte, dopo l'incontro di ieri, abbia deciso di rinunciare alla sua cabina di regia.
"E mi sembra un risultato non da poco. Da ministro, da sottosegretario a Chigi, da parlamentare, ho sempre combattuto e combatto per le battaglie di merito in cui credo".

Insomma, perché avete aperto questa crisi che forse non è stata crisi?
Dice la Boschi, capogruppo di Iv alla Camera: "Abbiamo chiesto di discutere di una serie di problemi, non abbiamo aperto una crisi. E scommetto che gli imprenditori cui sabato notte abbiamo cancellato la sugar tax o quelli cui abbiamo finalmente rifinanziato Industria 4.0 non si preoccupano di crisi che leggono solo sui giornali ma di avere un partito che combatte per creare posti di lavoro più che per fare post su Facebook".

Se non sbaglio avevate incontrato Conte pochi giorni fa. Siete stati capaci di cambiarlo in così poche ore?
"Abbiamo incontrato Conte perché il premier ha abbandonato l'idea di inserire la task force in un emendamento notturno alla legge di Bilancio (l'articolo era il 184, giusto per la precisione, io sono attenta agli articoli delle leggi). Abbiamo ottenuto che ci fosse un elenco di progetti trasparente e chiaro per il Recovery. Ci siamo presi una settimana per replicare punto per punto avanzando le nostre proposte. Abbiamo ottenuto che la più importante misura di ripartenza dell'Italia fosse decisa in modo democratico e condiviso e non con un blitz notturno".

Dario Franceschini ha detto che dopo questo governo c'è solo il voto. Condivide questa analisi?
"Qualcuno dovrebbe spiegare a Franceschini che non è il presidente della Repubblica. Non ancora, almeno. Al Quirinale c'è un galantuomo che si chiama Sergio Mattarella. Mi auguro che il ministro del Turismo sia più preoccupato di evitare che chiudano alberghi e ristoranti che di aprire i seggi elettorali. Chi poi conosce bene Dario sa che il richiamo alle urne è un suo evergreen a cui non crede nemmeno lui". 

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.