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Boschi: "Serve un Pd non più subalterno. E Italia Viva deve avere un candidato sindaco"

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Estratto dell'intervista di Emanuele Lauria, "la Repubblica", 25 marzo 2021.      

Quella foto, che immortala Conte e Letta amabilmente a colloquio, non la turba più di tanto. Perché è convinta che «il nuovo Pd non sarà subalterno ai 5S e non farà dell'avvocato il leader della coalizione». Maria Elena Boschi non vede Italia Viva fuori dal cantiere del centrosinistra allargato: «Ma vogliamo essere coinvolti di più, a partire dalle amministrative». E rilancia: «Vedrei bene un candidato di Iv a Torino, Bologna o Napoli».

Avevate chiesto al Pd di recidere un legame troppo stretto con i 5Stelle. Invece Letta e Conte si confrontano da interlocutori principi della coalizione in cantiere. Che giudizio dà dell'incontro di ieri?
«Il Pd di Zingaretti definiva Conte leader della coalizione e punto di riferimento della cultura progressista. lo non sono mai riuscita a immaginare come leader della sinistra l'uomo che ha firmato i decreti Salvini e che ha esaltato il sovranismo all'Onu. Mi pare che Letta abbia marcato una differenza da Zingaretti ed è un passo in avanti. Al di là dell'incontro di oggi, il neosegretario dei dem ha dichiarato di non essere subalterno ai 5S. Lo verificheremo strada facendo».

E confermato l'incontro fra Renzi e Letta?
«Matteo ha detto che il confronto non è ancora stato programmato. È la verità, senza alcuna polemica».

Secondo lei Conte riuscirà a risollevare i 5S o, come sostiene Renzi, quel movimento è destinato a un forte ridimensionamento?
«I 5Stelle mi sembrano molto in crisi e lo dimostra anche lo scontro Grillo-Casaleggio. Chi è intellettualmente onesto deve prendere alto che la strategia di Renzi ha funzionato sia contro il populismo di Salvini nel 2019 che contro il populismo grillino nel 2021».

Quali margini ci sono ancora per costruire una coalizione larga di centrosinistra?
«Iv ha appena lanciato una grande iniziativa, la Primavera delle idee, e fino a giugno lavoreremo per mettere insieme proposte, progetti e sogni. Un contributo per costruire un'alleanza riformista contro estremismi, sovranismi, populismi. Vedremo se il Pd di Letta sarà fedele all'impostazione riformista che il segretario ha teorizzato».

Alle prossime amministrative Italia Viva si terrà mani libere per le alleanze? È possibile che sostenga candidati (magari civici, come a Torino) appoggiati anche dal centrodestra?
«Noi facciamo parte di un'alleanza nella quale ci piacerebbe essere coinvolti di più. A Torino o Bologna o Napoli vedrei bene un candidato o una candidata di Italia Viva. Se poi qualcuno vuole farci fuori dalla coalizione dovrebbe dircelo, non alimentare voci su una nostra inesistente fuga verso la destra». 

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.