Boschi: "Se le nostre idee non piacciono pronti ad andare all'opposizione"

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Intervista di Roberta D'Angelo, "Avvenire", 31 dicembre 2020.

Archiviata la manovra, si infiammano i confronti dei partiti con il governo sul Recovery plan. Dopo i fuochi d'artificio di Matteo Renzi, ieri la delegazione di Iv, con la capogruppo alla Camera Maria Elena Boschi, è stata oltre tre ore faccia a faccia con i ministri Gualtieri e Amendola.

Una riunione molto lunga: segno di disponibilità?
Segno che ci sono molte cose nel piano che non vanno e su cui confrontarsi. E evidente dal dibattito di questi giorni che Italia Viva non ha posto un tema pretestuoso al Cdm del 7 dicembre, quando ha chiesto a Conte che si potesse discutere in modo trasparente un piano di oltre 150 pagine arrivato nella notte. Non abbiamo fatto polemica, ma abbiamo chiesto che ci si potesse confrontare su come riformare la Pa visto che al momento manca qualsiasi idea, come investire su istruzione e formazione professionale, come affrontare i cambiamenti climatici da un punto di vista geopolitico nel Mediterraneo. Per non parlare della riforma della giustizia o del piano delle opere infrastrutturali. Il punto è perché non si è fatto questo lavoro prima, visto che da luglio chiediamo di essere coinvolti.

Ma oggi si può trovare o no un compromesso? E su che punti?
Abbiamo consegnato al presidente Conte una lettera piena di proposte e critiche costruttive prima di Natale. Ci sono stati due incontri a palazzo Chigi e al Mef. Abbiamo dato al ministro Gualtieri un'altra nota puntuale con 62 punti di merito. Ora ci aspettiamo che il presidente Conte ci dica come intende affrontare i no di irrisolti, perché sui p unti fondamentali la distanza resta tanta.

Conte ha detto che se viene meno la vostra fiducia andrà in Parlamento. La considera una sfida?
No. Lo considero un dovere costituzionale. Più Conte viene in Parlamento, meglio è. Anzi, mi spiace che ieri abbia scelto di non andare in Senato preferendo non rinviare la conferenza stampa di qualche ora. Restiamo al punto: noi vogliamo più soldi perla sanità, con il Mes, vogliamo l'alta velocità, chiediamo più attenzione all'economia sociale e al Terzo settore, alla scuola e alla cultura. Se stiamo sui contenuti, prima o poi ci daranno ragione.

Pensa che i gruppi di Iv reggeranno, alla luce dei sondaggi poco premianti?
L'idea che si faccia politica guardando i sondaggi è una delle degenerazioni del populismo. Noi parliamo di contenuti. Ci sono da spendere oltre 200 miliardi di euro solo del Next Generation Eu. Se li spendiamo male condanneremo i nostri figli a vivere in un Paese strangolato dal debito. Abbiamo chiesto che ci sia un'attenzione e una visione anche per le persone con disabilità nel piano, per esempio. Forse non premia nei sondaggi, ma è giusto farlo. Noi cerchiamo di costruire un Paese migliore in cui vivere, non ambiamo a un talent show. Comunque credo che Iv finirà la legislatura con più parlamentari di quanti ne abbia oggi. Siamo partiti in trenta, siamo quasi in cinquanta: i sondaggi non stanno bloccando l'interesse verso Iv.

Ancora, Conte dice che gli ultimatum sono inaccettabili. Il vostro è un ultimatum?
Noi vogliamo spendere bene i soldi europei. Non è un ultimatum, è politica: sono certa che saprà cogliere la differenza.

Quanto del vostro pacchetto deve essere accolto per evitare il ritiro delle vostre ministre?
Se a Conte stanno a cuore le nostre idee ce lo farà sapere. Se viceversa ha già i "responsabili" su cui contare gli auguriamo buon lavoro e lavoreremo in modo costruttivo dall'opposizione.

Sul Mes Conte lascia ancora la parola al Parlamento. È giusto?
Certo. Ma se in Parlamento si va liberi - senza una posizione di maggioranza - allora questo deve valere per tutto: dalla giustizia alla scuola, dalla politica estera al reddito di cittadinanza. Detta in un altro modo: 237 medici sono morti di Covid. Abbiamo una spesa pro-capite sulla sanità più bassa degli altri Paesi europei. Sul vaccino siamo in ritardo rispetto a Paesi vicini: che senso ha dire no al Mes per accontentare i grillini? Conte è il capo del governo o dei 5 stelle?

I 5s vi accusano di essere irresponsabili...
Tesi suggestiva. I 5 stelle stanno facendo passi da gigante verso la normalità politica europea: non vanno più dai gilet gialli, non chiedono più di uscire dall'euro, addirittura non sono più no vax. Dimostrazione che in politica i miracoli accadono. Adesso devono capire che è irresponsabile chi dice no al Mes, chi dice no all'Alta velocità, chi per quieto vivere preferisce lo stallo alla crescita. Oggi irresponsabile è chi sprecai soldi europei, non chi prova a far politica. Ma sono fiduciosa: prima o poi lo capiranno.