Estratto dell'intervista di Carlo Bertini, "la Stampa", 10 dicembre 2020.
Se il governo Conte cadesse, «il Presidente della Repubblica saprebbe gestire con saggezza anche questa fase, potendo contare sul senso di responsabilità di tutti. Ma tanto non accadrà». Maria Elena Boschi non fa sconti al presidente del Consiglio e fa capire che in caso di crisi del suo esecutivo, non si andrebbe per forza dritti di corsa alle urne. Anzi, se ne deduce che potrebbe nascere un altro governo, con un altro premier. La capogruppo di Italia Viva non ci tiene dunque a rassicurare Conte che resterà in sella fino a Pasqua.
Mangerà la colomba a palazzo Chigi?
«Mi preoccupano di più le famiglie italiane che quest'anno passeranno il primo Natale senza i loro cari portati via dal Covid. O i medici e gli infermieri che passeranno il giorno di Natale in corsia».
A proposito di Covid, si è sentita imbarazzata dalla Gruber per essere stata ripresa a causa di quello scatto col suo fidanzato, entrambi senza mascherina?
«La mascherina l'avevamo entrambi. L'abbiamo abbassata qualche istante mentre eravamo soli, all'aperto. Penso che avrebbe potuto essere più interessante parlare di piano vaccini, odi come spendere i soldi del recovery, che insistere su una carrellata di foto con il mio fidanzato».
Ecco, sui soldi del Recovery, sbaglia il premier a voler gestire questa disponibilità straordinaria con strumenti straordinari come una task force ad hoc?
«Sbaglia a voler sostituire le istituzioni democratiche con i team di tecnici. Non si commissariano ministri con super manager, magari anche con possibili conflitti di interessi. Soprattutto vorremmo che come spendere 200 miliardi di euro venisse deciso insieme al parlamento, visto che stiamo ipotecando il futuro dei nostri figli».
Non eravate voi i cantori delle procedure straordinarie quando eravate al governo? La velocità era il vostro mantra e anche la lotta alle lentezze burocratiche, o no?
«Noi abbiamo velocizzato ma senza stravolgere le istituzioni. Non abbiamo mai commissariato ministri, al massimo le opere pubbliche per far partire i cantieri. Abbiamo perso un referendum pur di dare la parola ai cittadini».
Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.